Catanzaro, test Medicina: “Non c’è meritocrazia senza uguaglianza”

In occasione delle prove di accesso alla facoltà di Medicina, il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) si è mobilitato con un’azione di protesta a Catanzaro contro il numero chiuso nell’università. Manifestazioni di protesta che sono state svolte anche nelle università di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Firenze, Cagliari, Bologna e decine di atenei in capoluoghi di provincia e regione.

«A determinare il risultato dei test ci sono sempre più le disuguaglianze economiche, altro che meritocrazia» – ha affermato Manuel Panella, responsabile locale università del FGC – «Non tutti vengono da scuole prestigiose o possono spendere migliaia di euro per prepararsi con corsi privati. Se non c’è uguaglianza e non si parte dalle stesse condizioni, come si può parlare di merito? In Italia – ha aggiunto Panella – c’è un saldo negativo fra i nuovi medici e chi va in pensione. In 7 anni abbiamo perso 9mila medici e mancano all’appello 50mila infermieri. Di fatto questi test servono solo ad avallare i tagli alla sanità pubblica a vantaggio del privato».

«L’università – conclude – non ha bisogno di questi test, ma di essere davvero gratuita e accessibile a tutti indipendentemente dalle condizioni economiche. Serve una pianificazione razionale dell’accesso dei giovani laureati al mondo del lavoro per combattere la precarietà. Questo numero chiuso invece non serve ai giovani».