Chirurgia Falcone, l’odissea di Federica ed Elisa: aspettano un intervento da 6 mesi

Nel mese di settembre sia io che una mia amica siamo state operate. Io di appendicite scoppiata e peritonite e lei di coliciste.
Il reparto in questione é la chirurgia Falcone dell’ospedale dell’Annunziata.
A distanza di 3 giorni dalla prima operazione, ci comunicano che ne dovevamo affrontarne una seconda.
Lei il 21 e io il 22 settembre dello scorso anno veniamo operate per la seconda volta.
Si tratta di un’operazione di stomia. Praticamente ci mettono la sacca assicurandoci che dopo 3 mesi ci avrebbero operato ancora una volta per la canalizzazione.
Ma entrambe ormai dal mese di dicembre aspettiamo la tanto attesa operazione…
Nel mio caso ho già fatto per ben due volte a distanza di mesi la preospedalizzazione e puntualmente mi hanno detto che massimo entro 10 giorni mi avrebbero chiamato mentre la mia amica non ha fatto neanche quella…
Ma la cosa che più mi sconvolge è che ieri, a distanza di ben due mesi dall’ultima volta che sono andata per gli accertamenti, il capo reparto mi ha dato la notizia che non mi vogliono operare non dandomi nessuna spiegazione mentre alla mia amica hanno detto che sono senza anestesisti e che noi persone stomizzate possiamo aspettare perché non vedono l’urgenza di questa terza operazione!!!
A questo punto siamo costrette a rivolgerci da un’altra parte ma nonostante tutto dobbiamo aspettare anche la burocrazia per l’attesa della richiesta per la cartella clinica…
Quello che ci preme far rilevare è che oltre che un caso di malasanità siamo davanti anche a un caso psicologico, almeno per quanto mi riguarda.
Sono una ragazza di 24 anni e trascorrere quasi un anno con una sacca é difficile oltre che devastante: non si é più padroni della propria vita.
Ah, dimenticavo: recentemente per le vie di corso Mazzini mi sono incontrata per caso con il dottor Ronconi. che é il chirurgo che mi ha operato per la seconda volta. Mi ha detto che non si era dimenticato di me e che se non mi chiamavano per il 20 di maggio mi avrebbe autorizzato lui a denunciare.
Ma, come ho scritto prima, il dottor Perri e il dottor Covello si rimbalzavano la palla per non assumersi le proprie responsabilità fino a che, costretti, mi hanno detto che non ci vogliono operare.
Ma è normale che accada tutto questo?
Federica Mango ed Elisa Amendola