Resta tra le altre cose da capire proprio perché Pozzolo girasse armato e in che modo sia partito il colpo accidentale dalla piccola pistola. Voleva farla vedere? Avrebbe voluto esplodere un colpo per “festeggiare” l’arrivo del nuovo anno e l’uomo è stato accidentalmente colpito? “Confermo che il colpo di pistola che ha ferito uno dei partecipanti alla festa è partito accidentalmente, ma non sono stato io a sparare”, è stata la versione di Pozzolo. E quindi sorge un’altra domanda: la pistola girava di mano in mano? “Non mi sono accorto di nulla”, ha detto Delmastro contattato da La Stampa prima di ricostruire la vicenda. “Era l’una passata, la festa era praticamente finita. Ero fuori nel piazzale e stavo caricando in macchina le prime borse con il cibo che era avanzato e diviso tra tutti. Sono rientrato per prendere altre borse, quando mi hanno raccontato che era partito un colpo di pistola e che una persona era rimasta ferita – ha detto ancora – Nel frattempo la mia scorta voleva allontanarmi, ma siccome era chiaro che non correvo alcun pericolo, ho deciso di restare per accertarmi dell’arrivo tempestivo dei soccorsi e poi delle forze dell’ordine. Per quanto riguarda la dinamica non ero presente e non ho nulla da dire”.
Sulla vicenda la procura di Biella ha già aperto un’inchiesta, delegata ai carabinieri, per ricostruire quanto accaduto. Pozzolo, vercellese, è stato vicepresidente provinciale di Azione Giovani, quindi nel 2004 è stato consigliere comunale della Lega Nord. Dal dicembre 2012 è stato portavoce di Fratelli d’Italia per la provincia di Vercelli e nel 2019 è stato nominato assessore comunale alle Politiche giovanili di Vercelli. Questa è la sua prima legislatura da deputato, eletto nel collegio plurinominale Piemonte 2, e fa parte della commissione Affari esteri. Lo scorso aprile era stato investito dalle polemiche e costretto alle dimissioni da assessore al Decoro urbano del Comune di Vercelli dopo aver insultato il giornalista de Il Fatto Quotidiano Gad Lerner, invitato a parlare nel paese piemontese in occasione della Festa della Liberazione. Ad agosto era poi tornato a collaborare con il sindaco con un escamotage: “collaboratore volontario” del primo cittadino, che nel frattempo aveva mantenuto ad interim le deleghe che erano state di Pozzolo fino ai post contro Lerner, definito un “provocatore”.