Commissione d’accesso agli atti al Comune di Cosenza: ecco come funziona

A breve, nel corso del mese di febbraio, sarà inviata al Comune di Cosenza la Commissione di accesso agli atti. Vero e proprio spauracchio per sindaci che sono sempre più spesso al centro di traffici borderline. Le voci, già insistenti qualche settimana fa, adesso trovano piena conferma. Specie ora che il sindaco Occhiuto se n’è tornato a casa o dove dimora abitualmente.

La Commissione di accesso agli atti è l’organismo preposto dal Ministero dell’Interno alla vigilanza sull’attuazione del principio della piena conoscibilità e trasparenza dell’attività della pubblica amministrazione. La legge 11 febbraio 2005 n. 15, di modifica ed integrazione della legge generale, ha conferito maggiore incisività al ruolo della Commissione, accrescendone le funzioni ed attribuendole nuovi poteri.

La Commissione di accesso agli atti viene autorizzata dalle prefetture su delega del ministero dell’Interno e nella stragrande maggioranza dei casi in cui è richiesta si occupa di verificare condizionamenti o infiltrazioni da parte della criminalità organizzata o collegamenti diretti o indiretti con la stessa.

Prefettura-di-Cosenza-Piazza-XI-Settembre

La legge 7 agosto 1990 n. 241 e il Regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi riconoscono il diritto di accesso agli atti amministrativi agli interessati che abbiano un interesse diretto, concreto ed attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento di cui si chiede l’accesso.

Di solito la Commissione è composta da un rappresentante della prefettura, dal comandante della Compagnia dei carabinieri e da un ufficiale della Guardia di Finanza.

I commissari, come previsto dalla normativa vigente, avranno tre mesi prorogabili una sola volta di altri tre, per completare la fase istruttoria.

Di recente, sono state autorizzate Commissioni di accesso agli atti, per motivi “mafiosi”, a Tropea e a Rizziconi. La Commissione d’accesso agli atti del Comune, inoltre, ha lavorato a lungo anche all’Asp di Cosenza, dove tutti sanno quale “magna magna” c’è e non viene punito. Insomma, siamo ai casi gravi. Controllo di gestione ed eventuali infiltrazioni.

L’arrivo della Commissione d’accesso agli atti non significa scioglimento del Comune (che tra l’altro c’è già stato e dunque non si può… raddoppiare) ma è l’inizio di un’indagine seria, per verificare soprattutto gli appalti ma, come sappiamo, anche gli affidamenti diretti e tutto quello che potrebbe essere stato funzionale a infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata.
La Finanza, del resto, conosce bene l’appalto di piazza Fera e tutto quello che ci girava e probabilmente ci gira ancora intorno.
Mario Occhiuto con quel galantuomo di Corrado Clini
Mario Occhiuto con quel galantuomo di Corrado Clini
Come abbiamo già scritto nei mesi e nelle settimane scorse, la Finanza, che ha indagato per un anno e mezzo, ha a disposizione intercettazioni ambientali di un viaggio a Roma dei fratelli Occhiuto.
Sia del viaggio in auto, sia di colloqui con le imprese, Barbieri il vincitore in primis e finanche
intercettazioni con l’ex ministro Clini, che aveva assicurato il suo fattivo intervento.
E la Finanza ha lavorato molto anche sulla vicenda del pestaggio di Ivan Trinni, deciso da Occhiuto e commissionato a Rango, Foggetti e Lamanna. Raccogliendo molto materiale compromettente per uomini molto vicini a Occhiuto, come il suo capogabinetto Carmine Potestio, il messaggero dei clan.
Ma torniamo alla Commissione d’accesso agli atti.
Durante l’accesso agli atti il sindaco sarebbe rimasto al suo posto. Visto che ora non c’è più, si lavorerà molto meglio. Alla fine dei lavori, la Commissione deve fare una relazione che viene fatta propria dal ministro dell’Interno, che può proporre lo scioglimento, che deve essere però sempre adottato dal Consiglio dei Ministri.
Vi chiederete: ma che senso ha mandare una Commissione adesso quando probabilmente hanno fatto sparire le cose compromettenti?
gentile
E qui veniamo alla politica, inevitabile conseguenza del potere giudiziario. La Commissione dipende dal ministero dell’Interno, retto da Alfano e pertanto dal Cinghiale. Non ci vuole molto a fare due più due. Soprattutto se si considera la recentissima nomina di Renzi. 
E’ un paradosso, perché la “politica” di Tonino Gentile non è per niente diversa da quella di Occhiuto e soci ma tant’è. E noi lo diciamo sempre che è il potere politico ad armare la mano a quello giudiziario. E’ da Tangentopoli che va avanti così.
La Commissione d’accesso agli atti a Cosenza per molti sarà il primo assaggio dello tsunami in arrivo.
La Finanza non è più disposta a tutelare Occhiuto e aveva già dovuto subire il clamoroso affronto dell’archiviazione da parte di una procura, quella di Cosenza, completamente connivente.
Proprio per questo i finanzieri sono andati da Bruni alla DDA.
La Commissione di accesso agli atti non sarà influenzata né influenzerà l’inchiesta di Bruni.
Sono due cose distinte e separate, quindi anche se c’è la commissione, tanto per fare un esempio, possono ugualmente partire procedimenti giudiziari. E non è detto che si debba per forza rinviare il voto, anzi…
Buona fortuna a tutti.