Fuga di notizie sui verbali dei Foggetti: indaga la procura di Salerno. Sammarco nei guai

Franco Sammarco versione "007"

Caro avvocato Sammarco, come le avevamo preannunciato, all’indomani della sua denuncia nei nostri confronti, il momento della resa dei conti sta per arrivare. Conti da regolare con la giustizia, si capisce.

E’ giunta l’ora in cui dovrà spiegare molte cose ai giudici, che in questo caso non sono quelli con cui abitualmente prende il caffè, tra un aggiustamento di processo e l’altro. Dovrà andare dritto a Salerno che è la procura che sta svolgendo l’indagine sulla fuga di notizie relative all’inchiesta della DDA di Catanzaro sul voto di scambio a Cosenza, Rende e Castrolibero e sulla diffusione dei verbali secretati dei pentiti Foggetti, e non solo.

Pierpaolo Bruni
Pierpaolo Bruni

Una operazione che ha messo in grave difficoltà la DDA,  perché lo scopo di chi ha diffuso i verbali era quello di screditare i pentiti e far saltare l’inchiesta. Una specialità tutta del foro cosentino.

Infatti tali verbali, inviati dai pm antimafia alla procura di Cosenza, su richiesta della pubblica accusa del processo “Nuova famiglia” per corroborare la loro tesi, visto i contenuti delle dichiarazioni dei nuovi pentiti (all’epoca era da poco che si erano pentiti),  sono finiti anche in mano agli avvocati.

Quello che interessava il processo “Nuova famiglia” erano le dichiarazioni dei pentiti nei confronti dei sodali dell’organizzazione criminale Rango/zingari. Ed è per questo che tali verbali erano stati omissati nelle parti relative ai contatti tra la ‘ndrangheta e la politica di Cosenza e Rende, con una striscia elettronica, perché non attinenti al processo in corso, e principalmente perché coperti da segreto istruttorio.

Fate attenzione a questo: le parti da nascondere non erano state coperte con una striscia fatta da pennarello nero sul foglio cartaceo, poi scannerizzato e spedito via e-mail, come si suol fare. Ma con una striscia elettronica che un semplice programmino è in grado di levare.

Ed è così che gli omissis sono diventati chiari e leggibili a tutti. Una negligenza investigativa o un errore voluto? Vedremo. Gli omissis erano relativi al coinvolgimento di Occhiuto, Paolini, Manna, Greco, con esponenti della ‘ndrangheta locale per la solita compravendita di voti. Verbali  che potete trovare, nella forma integrale,  nella categoria cronaca di Iacchitè, “le cantate di Ernesto e Adolfo Foggetti”.  In molti, dopo aver decriptato e letto gli omissis, saranno saltati dalla sedia. E come prassi del foro di Cosenza si è subito attivata la macchina dell’imbrogliamo le carte.

Il procuratore Lombardo
Il procuratore Lombardo

Che fosse partita una inchiesta sulla fuga di notizie e la diffusione dei verbali, lo aveva annunciato il procuratore, oggi in pensione, il dottor Lombardo, durante una conferenza stampa a Cosenza. Il procuratore si era espresso in termini perentori su questo grave reato: troveremo i colpevoli. E su questo “comando” ha attivato i sostituti.

Ma nelle dichiarazioni dei Foggetti non ci sono solo malandrini, come abbiamo letto, ma anche giudici, poliziotti, carabinieri, agenti penitenziari e avvocati. Ed è per questo motivo che la DDA di Catanzaro ha dovuto inviare tutte le carte a Salerno, perché è la procura competente ad indagare sui  reati commessi dai servitori infedeli dello stato.

Dicevo, tali verbali sono passati da subito nelle mani degli avvocati, ma anche, dobbiamo dirlo per capire se c’è qualche talpone, dagli uffici dei carabinieri che collaborano con il dottor Bruni. Possibile che i carabinieri non si sono posti il problema della striscia elettronica facilmente cancellabile?

Franco Sammarco
Franco Sammarco

Il primo a diffondere i verbali, dopo averli “manomessi” in alcune parti, è stato l’avvocato Franco Sammarco. Lo sanno tutti. Pure la DDA di Catanzaro.

Sammarco, informato da Manna di questi verbali, che glieli consegna, inizia subito la sua opera di screditamento dei pentiti, commissionatagli da Occhiuto, per boicottare l’inchiesta. Ma, a differenza delle altre volte, dove si sentiva più sicuro ed impunito, questa volta l’avvocato non si muove con la dovuta cautela. Forse perché preso dall’ansia di essere sgamato e di finire nel calderone dell’inchiesta.

Già, perché l’avvoccatuccio Sammarco in questa storia dei contatti con la ‘ndrangheta c’è dentro fino al collo. Non si attiva a commettere questo grave reato solo per fare un piacere ad Occhiuto. Sa che se i pentiti cantano anche lui è nei guai.

Perché lui è stato il mediatore dell’accordo tra Occhiuto/Potestio e il clan Rango/zingari al ballottaggio. Gli conviene anche a lui screditare i pentiti e far saltare l’inchesta. Perciò si adopera. Ed inizia ad inviare a questo e a quello i verbali, facendo circolare “spezzoni” mirati misti a, come si suol dire, “polpette avvelenate” per confondere le acque. Gettare scompiglio e mescolare le carte.

Ma, purtroppo per lui, noi eravamo in possesso di quelli originali ed integrali, senza tagli, e confrontandoli con quelli che lui ci ha inviato, il gioco è stato subito sgamato. Dico da lui inviati perché il messaggero che ci ha mandato non può che essere riconducibile a lui.

Il maggiore Borrelli
Il maggiore Borrelli

Non svelo il nome e la circostanza, per non farlo correre ai ripari. Ma sappia, l’avvocato Sammarco, che di tale episodio abbiamo informato sia il dottor Bruni che il maggiore Borrelli, diversi mesi fa. Tutto mediato da un senatore.

E non è solo questo l’elemento che ci porta a dire che è stato lui a diffondere i verbali, ma esistono altre “circostanze” registrate degli investigatori, e nuove dichiarazioni di pentiti che lo indicano come l’autore primo di questo grave reato, oltre a confermare la sua appartenenza al sodalizio politico mafioso. Di questo, l’avvocato sarà informato a breve. La sua attività di intrallazzatore è arrivata al capolinea. Non resta altro da fare, se mi posso permettere un suggerimento, all’avvocatino, di trovarsi un buon avvocato, non del foro di Cosenza, si intende.

GdD