Corigliano, il Covid spazza via il reparto di Neurologia

di Antonella Balestrieri

Fonte: Gazzetta del Sud

All’ospedale “Guido Compagna” il reparto di neurologia non esiste più. Intanto le liste d’attesa per prestazioni specialistiche diventano sempre più lunghe e i reparti ospedalieri spariscono da un giorno all’altro. Il Covid ha spazzato via gli ultimi barlumi di una sanità normale, e dopo essere passata l’emergenza restituirà un pugno di cenere. La pandemia non durerà in eterno, ma a noi resterà il nulla. Al nosocomio Guido Compagna si vive alla giornata, mentre si affrontano le emergenze più spicciole. Il reparto di neurologia piuttosto che quello di chirurgia, di fatto non esistono più. Mentre per quest’ultimo, vi è stato un ridimensionamento drastico, che lo ha visto da reparto di eccellenza diventare un mero ambulatorio, per neurologia, invece, l’intero reparto è stato chiuso.

Da qualche giorno, infatti, si è fatto un bel giro di chiave alla porta di ingresso dell’unità ospedaliera dedicata alla neurologia, che, per il momento, ha trovato ospitalità nel reparto di medicina. Appena quattro posti letto, naturalmente tutti occupati, per far fronte alle esigenze del territorio, in tutta la sua interezza, dell’alto e basso Jonio sibarita. Posti che, verosimilmente, erano già occupati da pazienti, forse gli ultimi. Il reparto ha iniziato a “soffrire” con l’arrivo della pandemia e l’inizio della ”transumanza” del personale infermieristico verso il Giannettasio, dove muoveva i primi passi il nascente centro covid.

Questo accadeva nel marzo 2020. Il già carente personale medico e infermieristico è stato dunque prelevato e redistribuito laddove si riteneva ve ne fosse maggiore bisogno. Insomma, rispolverando vecchi detti popolari, si è spogliato un santo per vestirne un altro. A farne le spese Neurologia e Chirurgia, che nonostante le promesse di una imminente riapertura da parte anche dei commissari, che in quest’ultimo anno si sono succeduti alla guida dell’Asp di Cosenza, non hanno più ripreso i ricoveri, considerato che gli infermieri non vi sono stati assegnati, almeno non nel numero sufficiente per riprendere a regime la loro attività. Per qualche mese la Neuro sembrava fosse ritornata in attività. Solo una chimera, sparita in un batter d’occhio. Il personale è stato nuovamente spostato. Questa volta per rafforzare il Pronto soccorso, che proprio per mancanza di personale rischia, un giorno sì e l’altro pure, di chiudere. Insomma, per qualche ragione, che al momento non si conosce, i due reparti sono diventati “territorio da depredare”.