Corigliano-Rossano e Rende 2019. Generale e Quaquaraquà: o vinc(eva)no al 1° turno o perd(eran)no con chiunque

A Corigliano-Rossano e a Rende ci sono due “big” della politica il cui nervosismo sta aumentando in maniera esponenziale. Si tratta di Giuseppe Graziano alias il generale e di Marcello Manna alias il quaquaraquà. Quasi tutti i poteri forti della politica e della massoneria hanno deciso di appoggiarli nelle loro sfrenate ambizioni ma sono altrettanto pronti, come da scontato copione, a buttarli a mare.

Il generale, dopo essere stato “eliminato” per la sua ingordigia dal Consiglio regionale (pretendeva di prendere sia lo stipendio da politico che quello da generale del Corpo Forestale probabilmente per la sua…bellezza!) e dopo aver “girato” tutti i partiti dell’arco costituzionale, adesso vorrebbe diventare il primo sindaco della nuova città Corigliano-Rossano.

Il quaquaraquà, dopo essere sceso in corsa dal taxi dei Cinghiali (che lo avevano incoronato sindaco di Rende nel 2014), è salito su quello di Palla Palla, Capu i Liuni e Madame Fifì, ha imbarcato quattro voltagabbana peggio di lui nelle sue liste e adesso vorrebbe essere riconfermato nella sua carica.

Si dice – e non da oggi a dire il vero – che entrambi siano attenzionati, per usare un eufemismo, dalla Dda di Catanzaro all’interno di questa grande e strombazzata inchiesta sulla massomafia calabrese portata avanti da Gratteri. 

Per il generale Graziano, il problema si chiama Carminuzzu ovvero Carmine Greco, maresciallo dei Carabinieri Forestale arrestato a luglio dello scorso anno e pedina fondamentale per le strategie della Dda. Per sventura di Graziano, il maresciallo è proprio il suo degno compare di mille avventure e la circostanza diventa giorno dopo giorno più imbarazzante. Al punto che il Nostro cerca (inutilmente) sponde nel Tribunale di Castrovillari, dove gli hanno detto chiaramente che non solo non ha nessuna “copertura” ma che tutto il materiale che lo riguarda è stato già da tempo indirizzato a Catanzaro.

Di Manna il quaquaraquà, invece, addirittura, sono già usciti fuori verbali a dir poco compromettenti, che abbiamo già pubblicato e ripubblicato più volte e che riguardavano la campagna elettorale del 2014, nel corso della quale Manna e i suoi scagnozzi dialogavano senza paura di essere “sgamati” con il peggio della criminalità organizzata, pensando di essere tutelati dalla longa manus del Cinghiale sottosegretario. Ora, anche quella copertura è svanita e l’anatra prestata alla politica è più che mai esposta alle inchieste che verranno.

Sia Graziano sia Manna hanno rinviato quasi fino all’ultimo giorno la presentazione delle loro scadentissime liste, poi – quando hanno verificato che nessuno ancora aveva chiesto loro conto delle loro malefatte – sono scesi in campo e avevano un solo comune obiettivo: vincere al primo turno. Missione miseramente fallita sia per l’uno sia per l’altro. Graziano era in caduta libera da settimane: Lega e Fratelli d’Italia, pur sostenendolo formalmente, non lo cagano neanche di striscio. Prova ne è il fatto che Salvini, pur essendo stato diverse volte in Calabria, mai e poi mai ha pensato di recarsi a Corigliano-Rossano per sostenere ‘sto mezzo cristiano da quattro soldi. Forza Italia, poi, non solo non ha presentato la lista a suo sostegno ma ha platealmente dichiarato che starà con gli avversari di Graziano. Insomma, tirava aria di “scarico” pesante e ora con l’arrivo dei dati ufficiali abbiamo verificato la differenza tra i voti che hanno preso le liste e quelli che ha preso il generale dei miei stivali. 3442 voti in meno pari al 10%!!!! Una situazione che rendeva praticamente impossibile la sua vittoria al primo turno, dal momento che sia Stasi sia Promenzio stavano “camminando” molto meglio di lui e delle sue liste di impresentabili.

Quanto a Manna, i suoi avversari più temibili sono stati… gli altri otto (!!!) candidati sindaco, che mobilitando una platea incredibile di oltre 500 candidati, hanno reso anche per lui praticamente impossibile un successo al primo turno. Anche perché un paio delle sue liste hanno clamorosamente fatto… flop e circa 300 “coraggiosi” hanno iniziato a fargli capire l’aria che tira votando Principe candidato sindaco. Un uccellino ci ha detto che da ieri è ufficialmente aperta la caccia ai “traditori”…

Perché Graziano e Manna hanno paura del ballottaggio? Ma è semplicissimo: perché saranno ben pochi quelli che daranno fiducia alle loro “gioiose macchine da guerra”. In primis perché hanno la DDA alle calcagna e in seconda battuta perché non danno nessuna affidabilità per il mantenimento delle loro promesse da marinai. Tradotto in soldoni: come abbiamo anticipato più volte, al ballottaggio, Graziano e Manna perderebbero contro chiunque. Ecco perché si sono affannati per cercare di vincere al primo turno ed ecco perché noi – ma tantissime altre persone oneste – hanno fatto di tutto per evitare che ciò accadesse e continueremo a martellarli affinché la loro campagna elettorale possa concludersi con una fatidica parola: TROMBATI IN TRONCO!!! Forza ragazze e ragazzi, il nostro sogno continua ed è vicinissimo a trasformarsi in realtà. Basta boicottare il generale e il quaquaraquà.