Corigliano-Rossano, lettera aperta alle Poste e (per conoscenza) al Comune

di Alberto Laise

Da mesi abbiamo dovuto prendere confidenza con comportamenti condizionati dall’emergenza Covid. La più stringente è quella relativa agli assembramenti. Ancor di più quest’esigenza risulta doverosa negli uffici pubblici. Ma, al tempo stesso, non si può non notare come esista una gestione deficitaria dell’accesso agli uffici postali ed in particolare in quello posto nella frazione dello Scalo coriglianese.

Sono certo che la situazione sia stata anche pesantemente condizionata dalla chiusura per lavori di messa in sicurezza della sede di Cantinella e che, ora che riapre, l’afflusso di clienti diminuirà ma questo non può giustificare alcune evidenti carenze nelle procedure d’accesso.

In particolare colpisce la discussione avvenuta lunedì mattina quando, a causa delle improvvise precipitazioni, le persone in fila si sono accalcate nelle vicinanze dell’entrata per cercare riparo. Qui la reazione di un dipendente che invitava in modo eccessivamente scomposto ad allontanarsi ed ad estendere le proteste al Comune che non dotava il piazzale di pensiline. Occorre far notare tre cose: 1) l’area non è provvista di alcun riparo e diventa particolarmente inospitale con il gran caldo o, appunto, con forti precipitazioni; 2) non e’ stata prevista alcuna distribuzione esterna di numeri in maniera tale da poter regolare la fila senza discussioni e dando anche la possibilità di potersi un minimo allentare per cercare riparo o ristoro in luoghi meno afosi e scomodi; 3) questi semplici accorgimenti dovrebbero essere a cura delle Poste Italiane ma, semmai fosse di competenza comunale, occorrerebbe attivarsi per affrontare al meglio il flusso degli utenti nei prossimi mesi.

Appare evidente che l’amministrazione comunale e le Poste Italiane debbano trovare immediatamente soluzioni atte a rendere meno gravosa e meno pericoloso l’accesso agli uffici e la fila conseguente sia per evitare assembramenti pericolosi per il Covid, sia per prevenire possibili malori dovuti al caldo per le persone più anziane o cagionevoli di salute. Un provvedimento che, nella sua banalità, avrebbe dovuto avere attuazione già da tempo…Ma evidentemente la banalità può risultare complessa per taluni burocrati.