Cosenza 2016, con Presta torna in pista il “camaleonte” Chiappetta

La sua carriera politica è come un romanzo… del trasformismo. Una sequela pressoché infinita, tipo vortice, di cambi di casacca e piroette politiche.

Gianpaolo Chiappetta si rimette in gioco e, a quanto pare, ha ufficializzato il suo sostegno a Lucio Presta con la composizione di una lista. Non si sa bene se lui ne farà parte o meno.

L’opportunità politica infatti dovrebbe imporre al camaleonte Chiappetta di stare fuori dalla mischia. E dovrebbe essere lui stesso a farlo presente se Presta o chi per lui non fosse informato del suo accidentato percorso politico.

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Chiappetta è il classico politico per tutte le stagioni e per tutti i partiti. Lanciato dal potere democristiano direttamente nel serbatoio perenne di voti della Carical, di cui è stato funzionario, il prode Gianpaolo aveva già risolto i problemi della sua vita. Ma in cambio si è dovuto impegnare in politica e di certo non si può dire che non si sia impegnato…

Assessore e consigliere comunale della DC a Cosenza dal 1991 fino alla… forzata estinzione causa Tangentopoli, Chiappetta ha scelto il centrosinistra e si è buttato con quella orribile creatura dei Democratici, con la quale Di Pietro ha fatto ridere tutta l’Italia entrando al governo.

Eletto consigliere regionale nel 1995, non ci mette molto a cambiare partito e si butta con l’UDR nel quale militavano “Campioni” del calibro di Gigi Meduri (arrestato pochi mesi fa per le tangenti Anas), Aurelio Chizzoniti, Mario Pirillo, Giuseppe Torchia… E con il ribaltone, Chiappetta fa addirittura l’assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione in una “memorabile” giunta che ancora oggi fa accapponare la pelle, con la presenza di Nicola Adamo e Peppe Bova.

Ma la vendetta è sempre dietro l’angolo e così Chiappetta, alle elezioni regionali del 2000, vorrebbe candidarsi ancora con i Democratici. Sembra che tutto vada per il verso giusto quando la notte prima della presentazione delle liste, viene “fatto fuori” ed è costretto a rimanere fuori dalla mischia. In attesa di ricollocazione.

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E’ il momento di cambiare di nuovo bandiera e Chiappetta se ne va al centrodestra, che per ricompensarlo lo inserisce nelle nomine di sottogoverno e lo colloca nel consiglio di amministrazione del Consorzio Comac, uno dei tanti carrozzoni senza fondo della politica cosentina. Il suo partito di riferimento, nel frattempo, è diventato l’UDC di Pierferdinando Casini nel quale trova Roberto Occhiuto e Michele Trematerra. Alle Regionali del 2005 l’UDC va fortissimo e prende addirittura sei seggi. Chiappetta è terzo in graduatoria con 5.671 voti e festeggia.

Ma anche in questo caso la vendetta è dietro l’angolo. Non poteva essere candidato alle elezioni. Lo ha stabilito la Cassazione rilevando che Chiappetta era «ineleggibile» in quanto non si era dimesso dal consiglio di amministrazione del Consorzio ‘Co.M.A.C’ a partecipazione maggioritaria della Regione.

Chiappetta non demorde, è uno testardo quanto un mulo quando deve raggiungere un obiettivo. Nella società “Sviluppo Italia Calabria”, azienda famosa per aver scialacquato miliardi di vecchie lire in operazioni fallimentari, nel 2007 è riuscito a far assumere a tempo indeterminato e per chiamata diretta la propria nipote Giovanna Campanaro.

Un caso, quello di Sviluppo Italia Calabria e delle sue assunzioni clientelari, che ha fatto gridare allo scandalo l’intera Italia all’indomani dell’inchiesta de “La Provincia Cosentina” e di cui si è fatto interprete Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera in un articolo dal titolo esemplare: “Sviluppo Parenti”.

Entra in Consiglio regionale il 28 maggio 2008, in qualità di primo dei non eletti nella lista dell’Udc, circoscrizione di Cosenza.

Chiappetta è un uomo irrequieto, almeno politicamente parlando. L’11 ottobre 2008 aderisce al gruppo “Popolari Europei verso il PDL” di cui è eletto capogruppo. Viste le precedenti esperienze del 2000 e del 2005 si prepara la candidatura per il 2010 con largo anticipo nelle file del Pdl dei fratelli Gentile e l’operazione finalmente gli riesce.

Viene eletto, nella circoscrizione di Cosenza per il Pdl, con 7.247 preferenze e, dal maggio 2012, è capogruppo consiliare. Storia finita? Macchè!

A novembre 2013 si dimette da capogruppo e segue i Cinghiali nel progetto NCD. Ma è un fuoco di paglia… In extremis alle Europee del 2014 si defila e dopo qualche mese si ributta con Forza Italia e il Partito della Libertà. Il nostro prode Chiappetta è pronto per una nuova avventura alle Regionali 2014 sotto le insegne del centrodestra dopo la “sbandata” col Cinghiale…

Il suo risultato elettorale, però, è scadente con poco più di 3.000 voti. Non entra in Consiglio regionale e risulta addirittura secondo dei non eletti. Una grandissima delusione, che – indovinate un po’ – prelude all’ennesimo salto della quaglia.

E così alle Comunali 2016 Gianpaolo Chiappetta ritorna dopo 16 anni nel centrosinistra appoggiando Lucio Presta e il PD…

Signore e signori, ma come si fa?