Cosenza 2021. Tra i due Caruso nessuna differenza: ecco le “bande” e le “famiglie” che vogliono portarsi dietro

Sono state giornate frenetiche per le macchine organizzative del sistema di potere e corruzione a Cosenza. Il ballottaggio-farsa tra i due Caruso, uno lo zerbino di Mario Occhiuto e l’altro l’incappucciato di Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio si deciderà sulla base degli accordi del partito unico che dalla morte di Giacomo Mancini sguazza liberamente tra milioni e milioni di euro. Uno vale l’altro, sia per i burattinai sia per i cosentini. Non c’è nessuna differenza. Oltre ai candidati sindaci, i protagonisti assoluti sono i candidati che a seconda della vittoria dell’uno o dell’altro entreranno in Consiglio. Li passiamo rapidamente in rassegna.

Nella banda di Franz Caruso sono in 13 ad essere in fibrillazione. Il Pd ha già eletto Damiano Covelli, Maria Pia Funaro e Giuseppe Mazzuca e in caso di vittoria ottiene altri 5 seggi. In prima fila il portaborse di Madame Fifì, al secolo Francesco Alimena (e c’è davvero poco da aggiungere) e poi altri quattro “esordienti”: D’Antonio, Concetta De Paola, Mascaro e Tinto. E nel caso molto probabile in cui qualcuno diventi assessore (se vince l’incappucciato è molto probabile che toccheremo uno dei punti più bassi della storia di Cosenza con Damiano Covelli assessore!), la platea potrebbe allargarsi. Ovviamente si tratta di soggetti tutti rigorosamente graditi alla magara di Grimaldi, che se li è “coltivati” pazientemente con l’aiuto del portaborse di cui sopra e degli altri “famigli” e camerieri della dinastia dei Capi i Liuni. 

La lista Franz Caruso sindaco, oltre a Maria Teresa De Marco, Massimiliano Battaglia e Caterina Savastano, conquisterebbe altri 7 seggi, che andrebbero a Domenico Frammartino, Roberto Sacco, Antonietta Cozza, Francesco Turco, Ivan Commodaro, Chiara Penna e Giuseppe Ciacco. E anche qui ci potrebbero “scappare” altri assessori e quindi altri consiglieri. Ricapitolando in poche battute: spicca il ritorno della famiglia Savastano. Caterina è la figlia di Francesco, detto Ciccio, ex assessore comunale socialdemocratico nel periodo delle correnti contrapposte socialiste Mancini-Gentile negli anni 70 e 80, massimo “esperto” – come i fratelli Gentile del resto – in clientele per sanità e urbanistica (poi i Cinghiali hanno proseguito la scalata mentre Savastano s’è fermato) passando anche per i servizi sociali e persino per la cultura e il teatro. Caterina, quindi, è la sorella di Cosimo e Cataldo, già consiglieri a partire dagli anni Novanta con pessimi risultati e senza nessun segno tangibile della loro presenza.

Ma c’è anche il ritorno, assolutamente non gradito, di due vecchi arnesi della malapolitica cosentina: Mimmo Frammartino e Roberto Sacco, che in questi decenni si sono distinti unicamente per clientele, inciuci e continui cambi di casacca. Con la “ciliegina” di Maria Teresa De Marco, soffiata alla banda degli Occhiuto con mossa “strategica” e di conseguenza tutt’altro che una “novità” nello squallido panorama della malapolitica cosentina. Per non parlare di quello della famiglia Ciacco, visto che in lizza c’è il rampollo del famigerato avvocato truffaldino Antonio, che è già stato consigliere comunale e – purtroppo – non ha bisogno di presentazioni, visto il suo “curriculum” di truffe, raggiri e trastule.

Il quadro è completato dal Psi, che nonostante abbia conseguito un pessimo risultato, piazzerebbe due consiglieri: Giuseppina Rachele Incarnato, figlia di Luigi detto Gigino Tic Tac (non ci bastava solo lui, adesso ci vuole propinare anche la prole!), fedelissimo di Nicola Adamo nei secoli dei secoli dopo essersi fatto le ossa nel clan dei Cinghiali e Antonio Golluscio.

Sul fronte occhiutiano, Fratelli d’Italia (già eletti Francesco Spadafora, Ivana Lucanto e Giuseppe D’Ippolito) ha in ballo le poltrone di due consiglieri uscenti ovvero Annalisa Apicella e Massimo Lo Gullo, galoppino storico dei Cinghiali ormai passato con Occhiuto dopo una serie di ‘mmasciate. Esattamente come la civica Occhiuto per Caruso: si tratta di Luca Gervasi (autista “decorato” al valore cazzaro e ras dell’Amaco) e Alessandra De Rosa, al servizio del cazzaro nelle stanze dei bottoni della curia cosentina.

Forza Cosenza – che ha eletto Michelangelo Spataro (e tutti i suoi infiniti parenti!) e Totonno Ruffolo (e tutte le sue infinite “mmasciate” – ha in ballo i destini di Fabio Di Nardo, figlio dell’ex assessore Lino (il contabile della cricca del cazzaro), dell’uscente Gaetano Cairo e dell’altra uscente Anna Rugiero, folgorata sulla via degli Occhiuto dopo una iniziale storia socialista. C’è poi la pletora delle liste minori: Carmelo Ambrogio (della dinastia del Re e della Regina di San Giovanni in Fiore), Maria Luisa Arsi (moglie di Pino Carotenuto, già portaborse di Ennio Morrone), Roberto Bartolomeo, del famigliune di via Popilia, che dopo aver cambiato cento partiti è arrivato fino alla… Lega, Enrico Morcavallo, dell’omonima dinastia massonica e camaleontica, e Massimo Colla, commerciante prestato alla politica, che l’ha messa in quel posto a quei due intrallazzini dei fratelli Granata, dei quali presto resterà soltanto uno sbiadito e vomitevole ricordo (una specie di palummo sul marciapiede assorbito dagli eventi atmosferici…).

I consiglieri in ballo per Francesco De Cicco e Bianca Rende sono Francesco Gigliotti e Francesco Luberto ma è chiaro che potrebbero entrarne altri in caso di assessorato per uno dei due o addirittura per entrambi. Franz Caruso viene dato per favorito dai “bookmakers”. Ma le quote si mantengono “prudentissime”. Zerbino vincente a 2,30; incappucciato vincente a 2,35: siamo lì. Fate il vostro gioco, siore e siori.