Cosenza, bancarotta: agli imprenditori arrestati era stato revocato un finanziamento della Regione

I tre imprenditori coinvolti oggi nell’inchiesta della Guardia di Finanza appartengono alla stessa famiglia. Si tratta di padre e due figli: Benito Carmine Spadafora e i figli Alessandro e Roberto. I primi due sono agli arresti domiciliari, per il terzo è scattato l’obbligo di firma e di presentazione alla pg.

Avrebbero provocato il fallimento di una loro società mediante distrazione e dissipazione di beni attraverso un sistema di acquisti e vendite ad altre aziende riconducibili allo stesso gruppo. Operano nel settore commerciale dell’ abbigliamento e sono indagati per bancarotta fraudolenta. I tre sono stati anche interdetti dallo svolgere attività imprenditoriali.

Dalle indagini dei finanzieri, coordinati dalla Procura di Roma, è emersa un’attività illecita di acquisto e vendita della merce in assenza di giustificazione economica e di movimentazione finanziaria. Inoltre sarebbero stati sottratti e distrutti libri e scritture contabili. Il debito maturato con l’erario è stato quantificato in oltre due milioni e mezzo e il passivo fallimentare a quasi tre milioni e mezzo di euro.

In più, si è appreso che pochi mesi fa, a marzo, la Regione Calabria aveva revocato un finanziamento che era stato concesso a una società della famiglia Spadafora. Si trattava di un avviso pubblico per l’accesso al Fondo Occupazione all’interno del quale Fincalabra aveva assegnato un finanziamento di 199 mila euro, da destinare per iniziative mirate a creare nuova occupazione stabile. Il finanziamento era stato incassato in unica soluzione nel 2016. Fincalabra ha contestato il mancato pagamento delle rate di mutuo e così si è arrivati alla revoca del beneficio.