Cosenza, bulli aggrediscono “Saluta Andonio”

E’ da tempo che lo scriviamo: non riusciamo a capire tutto questo “odio” nei confronti di questo ragazzino paffutello che con la sua simpatia, e le sue “riflessioni adolescenziali”, è riuscito a conquistare il web. Cosa c’è che non va in questo? Di quale grave colpa si è macchiato Marco? Perchè tanta cattiveria nei suoi confronti? Forse che il suo successo da fastidio? Proprio non capiamo. Evidentemente per qualcuno essere “noti” è una colpa. Al punto che Marco è diventato, suo malgrado, l’obiettivo preferito di bulli e haters che non si manifestano solo nel web, ma da tempo si materializzano anche nei luoghi dove, Marco, presenta e promuove le sue iniziative.

Spesso si tratta di ragazzini della sua stessa età, ma non mancano anche ciucciuni granni e gruassi, e gli intellettuali “de’ noantri” che rimproverano a Marco il suo scarso livello culturale. Insomma pare che Marco sia diventato una sorta di “contenitore” dove chiunque può sfogare le proprie frustrazioni. Marco non merita tutto questo. Può piacere o meno quello che propone, ma accanirsi contro di lui è da vigliacchi. Perché ognuno ha il proprio sogno, e Marco sta realizzando il suo, e se questo è il suo sogno merita, al pari di tutti, rispetto. Dovete smetterla di offenderlo, se non vi piace non guardatelo.

Quello che è successo a Marco domenica 3 giugno a Cosenza è grave. Era il giorno in cui avrebbe dovuto presentare il suo libro “E niente la mia vita con Andonio che non Saluta mai” presso la libreria Mondadori di Cosenza alle ore 11,00. Un’occasione e un giorno speciale per Marco al suo esordio come “scrittore”, rovinata però dai soliti bulli che lo hanno atteso nei pressi della libreria per insultarlo e denigrarlo, passando dalle parole alle vie di fatto. Tutto questo è inaccettabile: impedire a Marco di raggiungere la libreria è il chiaro segnale di una situazione che ha raggiunto livelli preoccupanti, così come ci ha riferito la mamma di Marco da noi sentita in merito al grave episodio di domenica mattina: “Sono stati momenti di paura, specie quando hanno iniziato a far ondeggiare l’auto, dove c’eravamo chiusi io e Marco, in maniera sempre più violenta. Erano dei ragazzini come mio figlio, e non riesco a spiegarmi il perché di tanto odio e violenza. Ma più che a loro vorrei rivolgermi ai genitori di questi ragazzini che di sicuro possono capire il mio stato d’animo costretta a dover assistere ad una scena di quel tipo: insegnate ai vostri figli il rispetto per gli altri, altrimenti  finiranno col non averne neanche per voi”.

Di seguito il racconto di Marco:

Ragazzi, domenica mattina mi sono svegliato molto felice, perché era un giorno speciale per me, avrei dovuto presentare presso la Mondadori di Cosenza il mio libro “- E niente la mia vita con Andonio che non Saluta mai-“ e invece tutto è finito male. Infatti mentre posteggiavo insieme a mia mamma in una strada parallela alla libreria, un gruppo di ragazzetti più o meno della mia età, hanno cominciato ad insultarmi in tutti i modi e a strattonare la macchina, io ormai stanco di tutte queste angherie volevo reagire, ma mia mamma impaurita me lo ha impedito, chiudendosi in macchina e svincolandosi con l’automobile, per evitare il peggio. Ormai triste e demotivato, ho preferito rinunciare del tutto,con la paura che gli insulti sarebbero potuti continuare anche davanti la libreria e per evitare il tutto, ho preferito tornare a casa. Con questo, voglio scusarmi con la Mondadori e con coloro che hanno partecipato alla manifestazione, non è stata colpa mia, ma di qualcuno che mi odia.
Mi hanno spiegato che haters significa odiatori, cioè quelli che odiano e io modestamente sono molto odiato. Che poi non è nemmeno odio, perché è una parola molto grossa, forse è solo stupidità, forse sono solo dei piccoli uomini vigliacchi.

Io che amo gli animali, ecco questa è l’unica specie di animali, che non mi piace“.