Cosenza Calcio, dalla Russia con amore. Il silenzio dei media di Guarascio e la realtà dei fatti: la città deve sapere tutto

Strani giochetti mediatici, il sindaco che latita, la società che scompare, il proprietario delle quote che non risponde. Tutta la verità sulla trattativa e sulla fantomatica “smentita di Usmanov” attraverso l’inchiesta del blog La Bandiera Rossoblù. Ieri abbiamo pubblicato la prima parte LA BAMDIERA RUSSA-BLU (La Bandiera Russa-Blu).

Oggi passiamo alla seconda (e ultima).

L’informazione.

La cosa che più lascia sconcertati in questa vicenda, è che tutto è avvenuto con un insolito comportamento da parte degli organi di informazione locali. Vale a dire, Guarascio si reca a Madrid per sedersi, e nessun giornalista ne sa nulla? Chiederglielo all’epoca era sicuramente impossibile, visto il lungo silenzio in cui si era rintanato, ma farsi delle domande no? Quando uscirono quei video su internet, i primi a non credere a questa cosa eravamo proprio noi. Infatti, se ricordate bene, scrivemmo proprio questo il 26 Dicembre 2021.

Questa clamorosa provocazione, questa vergognosa offesa del presidente a Cosenza tutta ha dell’incredibile.
…E come ogni cosa incredibile, è pure quasi sicuramente falsa.

E ancora:

L’unica cosa che per ora non sospettiamo è che ci possa essere qualcosa di vero nell’interessamento di Usmanov per il Cosenza.

Eravamo scettici, come tutti, su quello che stava succedendo. La notizia l’avevano diffusa dei siti napoletani, ed anche in maniera confusa (furono loro, e solo loro, a parlare di Usmanov). Ma abbiamo comunque cominciato a investigare fin da dopo Natale o giù di lì, e quando uscirono i primi video su YouTube decidemmo di vederci chiaro (e non era ancora Capodanno); così, quando venne fuori il documento, che poi iniziò a girare, sul prezzo della cessione a firma dello studio Legale dell’avvocato Rodriguez Casas, che rese tutto diverso, noi non solo eravamo già sul pezzo ma decisissimi ad andare fino in fondo alla vicenda, pur non essendo giornalisti. E non fummo i soli fra i tifosi, tant’è che Luca Ciriola e Ruggero Inglese presero il coraggio a due mani (che qui ancora una volta gli riconosciamo), e riuscirono a intervistare l’avvocato che aveva prodotto quel documento. Se qualcuno ancora non ha sentito l’intervista, eccovi il link.

Ora, stranamente, molti organi d’informazione fecero finta di niente anche su questo. Cioè nessun giornalista o persona che si occupava di informarci del Cosenza Calcio, a parte Giuseppe Milicchio, che andò a contattare l’Avvocato Rodriguez Casas per chiedergli conto di quanto aveva dichiarato nell’intervista. Perché?
Noi intanto stavamo cercando di venire a capo ulteriormente di cosa fosse successo e nessuno aveva voluto raccontare. Il risultato fu l’intervista concessaci dal Sig. Fernando Martinez Vela. A prescindere da come la si voglia percepire, quella intervista era comunque un’ulteriore riprova che c’era effettivamente una trattiva, c’era un’offerta, e si stava cercando di nasconderla. Avevamo non uno, ma ben due soggetti che dichiaravano chiaramente che c’era chi fosse interessato al Cosenza Calcio!

E Guarascio? Dopo la famigerata affermazione della “boutade“, ha pensato bene di organizzare una specie di conferenza (a cui i tifosi non hanno potuto assistere in tempo reale perché la diretta streaming era “sconsigliata“!) dove finalmente si è degnato di incontrare dopo tanto tempo i giornalisti. Ma invece di dialogare con loro, ha pensato bene di autoincensarsi – facendo delle fragorose gaffe, saltando di palo in frasca e irritando la stampa presente – e dichiarando ufficialmente che nessuna persona seria lo aveva avvicinato per subentrare alla guida della Società. Quindi da boutade i potenziali acquirenti erano passati a millantatori. Un bel passo avanti. Ma il Presidente probabilmente non aveva calcolato che chi era parte interessata alla questione, sentendosi definire nuovamente alla stregua di un truffatore di mezza tacca, avrebbe reagito. E arriviamo alla famosa PEC, recapitata a Sindaco, Società nonché alcuni organi di stampa, da parte dell’Avvocato Leopoldo Marchese, che fugava ogni dubbio. Avevamo tutto nero su bianco, anche il nome della persona interessata. Non Usmanov, ma Oleg Patakarcishvili. Perciò, i tentativi maldestri di allontanare persone interessate avevano generato un’offerta pubblica e ufficiale.

Ancora una volta la Società mostrava una capacità comunicativa molto discutibile e imbarazzante. La sua risposta alla PEC? No comment. Veramente strano per uno che diceva – sempre nella famosa, o meglio famigerata conferenza – che si sarebbe seduto e fatto da parte se ci fosse stata la possibilità di passare la mano. Anche qui c’è da chiedersi, perché? Posto che a voler fare la due diligence, passaggio che garantirebbe la trasparenza della trattativa e la garanzia soprattutto per chi vende, non è Guarascio ma l’altra parte, come mai il Presidente non vuole mostrare i conti completi della Società a qualcuno che sarebbe interessato a rilevarla? Se l’incontro – qualora accettasse di farlo – si chiudesse con una fumata nera o bianca sull’esito della trattativa, di sicuro non verrebbe meno la discrezione sullo stato patrimoniale della Società, anche perché, a scanso di equivoci, la due diligence è affidata ad una società terza di revisione ed esiste uno specifico patto di riservatezza riguardo alle notizie apprese, violando il quale si incorrerebbe nelle maglie della giustizia civile e penale. Quindi, a fronte di tutte queste panzane e teatrini a cui assistiamo da mesi, cos’altro c’è sotto? Che tipo di polvere si trova sotto il tappeto?

Da tifosi, è lecito a questo punto chiederselo e preoccuparsi che non ci sia qualcosa da nascondere che possa compromettere definitivamente la Società che attualmente rappresenta il calcio nella nostra città. E queste domande, senza voler dare insegnamenti a nessuno, se le dovrebbero fare pure i giornalisti, magari prima che sia troppo tardi. Qualcuno di loro effettivamente se lo sta chiedendo, ma sono pochi quelli che li ascoltano o li vanno a leggere.

Sinn Feìn

CONCLUSIONI

Quanto qui scritto ci auguriamo davvero possa chiarire finalmente del tutto i contorni di una vicenda che troppi interessi “misteriosi” hanno inteso rendere oscura, correndo in soccorso del presidente che ha voluto a tutti i costi tacciare di poca serietà soci, manager, rappresentanti e avvocati di un progetto internazionale che poteva (potrebbe ancora? Oggi siamo alquanto scettici che la cosa avrà un seguito: i russi hanno già detto che gli interessa una società calabrese, non per forza il Cosenza, e già guardano altrove…) costituire un importantissimo trampolino di lancio che avrebbe anche potuto rappresentare un volano economico per la provincia intera.
Ora sapete tutti cosa è DevetiaCHI ha presentato un’offerta per il Cosenza, quanta serietà c’era dietro e come si sono svolti i fatti. Traete tutti le vostre conclusioni (liberissimi ancora adesso di essere in disaccordo con noi circa le potenzialità di questo progetto – non dobbiamo avere ragione per forza – e ritenere Devetia un soggetto indesiderabile). Le nostre sono quelle che avete già potuto cogliere dal tenore di questi interventi di alcuni nostri redattori.
Temiamo purtroppo che la città di Cosenza ci abbia fatto una pessima figura, grazie a quella schiera di avvelenatori di pozzi meno nutrita di quanto qualcuno sperasse, ma comunque rumorosa, e abbia perso un’occasione gigantesca, e che ciò sia avvenuto perché si vuole lasciare in sella Guarascio – e chi lo vuole probabilmente ha interessi in ballo a che lo status quo resti inalterato.
Noi, dal canto nostro, anche se ripetiamo che crediamo ormai tramontata ogni possibilità di trattare e pensiamo che i russi stiano già spostando su altri lidi le loro mire, continuiamo a chiedere che il presidente Guarascio esca allo scoperto e risponda ufficialmente alla PEC dell’avvocato Marchese, per chiarire se intende sedersi a un tavolo a trattare – con gente che non può più essere definita poco seria: quello semmai lo sarà qualcun altro – oppure se non ha nessuna intenzione di cedere il Cosenza Calcio e preferisce assumersi la responsabilità di far perdere questa occasione a tutta la città (assumendosi anche la responsabilità di dover di conseguenza essere lui, finalmente con massicci investimenti, a portare in alto il Cosenza).

A riprova di ciò – e del fatto che quella “smentita” pubblicata dalla testata locale l’altro giorno non abbia nessun valore (essendo, alla luce di quanto abbiamo esposto qui, del tutto inconferente) oltre a rischiare di reggere le parti alla Società con un’uscita improvvida che potrebbe giustificare il silenzio di Guarascio circa il non sedere al tavolo delle trattative – alleghiamo qui direttamente il mandato che la Devetia (a firma del Sig. Oleg Patakarcishvili in persona, legale rappresentante del fondo) ha conferito all’avvocato Marchese per trattare e, tra le altre cose, inviare la Pec che tutti hanno letto.

Pertanto, visto che ormai la risposta la deve dare la Società, e che certi (non tutti per fortuna) giornalisti hanno dimostrato di essere molto distratti, quello che tutti dobbiamo chiederci, anche alla luce di quello che Guarascio ha detto nella sua famigerata autoconferenza, è:
Sì o no, presidente?
Vuoi sederti a trattare?
Non vuoi cedere il Cosenza?
La città merita finalmente di saperlo.