Cosenza Calcio, il magnate russo e i “lecca lecca” di Gargamella

Nonostante l’embargo dei media di regime vicini a Gargamella (il patron del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio per i nuovi di Iacchite’), la notizia lanciata sul web da un paio di siti sportivi napoletani riguardante il presunto interesse del magnate russo Alisher Usmanov per la società rossoblù ha fatto comunque il giro della città ed è finita nelle mani dei tifosi. Ora, al di là se la notizia sia falsa o meno, l’interrogativo è uno solo: ma che problemi ha Gargamella a diffondere una sua dichiarazione sull’argomento? C’è bisogno che la notizia sia rilanciata dai suoi media di riferimento? Oppure basta che qualcuno dei suoi lecchini esca – com’è già uscito – dicendo che è una bufala o che magari è una manovra di qualche colletto “russo” (più che bianco) per il calciomercato prossimo venturo?

La verità è che la città di Cosenza non ne può più di questo soggetto e di tutta la sua corte dei miracoli e che basta una mezza notizia probabilmente anche falsa per destabilizzare un ambiente dilaniato come quello che gira intorno al club rossoblù. La verità è che la tifoseria non è ancora riuscita ad organizzare una contestazione seria nei confronti del “magnate” di Parenti: no, non è la violenza – né fisica e né verbale – che fa paura al patron più avaro e spilorcio del mondo ma lo stadio deserto, senza neanche un “coglione” seduto sui gradoni del Marulla. Ma a questa contestazione il tifo organizzato – chissà perché – ancora non ci è arrivata ed è per questo che Gargamella sguazza indisturbato tra i milioni che prende dalla Lega senza investire un euro nella società. 

Le chiacchiere di Natale sul magnate russo, dunque, non servono tanto a investigare se la notizia sia vera o meno ma sulla reale dimensione del “fenomeno Cosenza”. E’ mai possibile che dobbiamo ancora sopportare l’orribile visione di questo mezzo uomo che va in pellegrinaggio dai potenti di questa città a regalare maglie rossoblù e a stringere mani? E’ mai possibile che gli si debba ogni anno elemosinare l’ingaggio di qualche giocatore per evitare la retrocessione oppure sperare che qualche società fallisca? No, non è davvero possibile, eppure i lecchini dei media di regime e quelli del tifo organizzato fanno di tutto per non levargli il giocattolo e la gallina dalle uova d’oro dalle mani. Eppure basterebbe uno “sciopero” di qualche settimana per metterlo seriamente in difficoltà ma purtroppo nessuno ha gli attributi per metterlo in atto. E allora, tenetevi a Gargamella e non fiatate perché ormai tutta la città ha capito benissimo come mai questo soggetto è ancora al comando della società.