Cosenza Calcio, ma non è una cosa seria

L’antivigilia della prima fase dei playoff in casa Cosenza diventa quasi grottesca e tragicomica. A poche ore da quella che dovrebbe essere una sorta di “finalissima” nella quale dare tutto e provare in tutti i modi a riportare entusiasmo, la triste e amara realtà è quella che ha prospettato Eliseno Sposato sul sito “Solocosenza.com”. Eliseno ha riportato un articolo pubblicato da “Alto Adige” nel quale si dà per molto probabile l’ingaggio dell’attuale direttore sportivo del Cosenza, Aladino Valoti.

Quasi superfluo sottolineare che se le cose stanno così, è perché Valoti non ha nessuna intenzione di restare a Cosenza e, di conseguenza, non ha nessuna certezza sulla futura programmazione del presidente Guarascio. Tradotto in soldoni, siamo alle solite. Si cambia per l’ennesima volta diesse e si vive alla giornata, così, tanto per mantenere la categoria e consentirgli nello stesso tempo di realizzare il suo business della raccolta dei rifiuti.

Ormai in cinque anni siamo diventati tutti fatalisti e rassegnati. Diciamo pure che Guarascio ci ha “disarmati” tutti quanti. Con la stessa velocità con la quale ci ha “disamorati” alle vicende del Cosenza Calcio. Ci abbiamo provato in tutti i modi a farcelo piacere, andando anche contro l’obiettività ma prima o poi tutti c’amu sbattutu u mussu. Niente da fare. Guarascio questo è: prendere o lasciare.

Ora, molti tifosi commentando la fuga di notizie arrivata dall’Alto Adige, sostengono che se ci fosse stata una società seria, certe cose non sarebbero venute fuori, soprattutto alla vigilia di una gara playoff. Provate ad immaginare se ci fosse stata: in questi giorni si sarebbe fatto di tutto per portare gente allo stadio, per creare l’evento e per creare attenzione. E invece l’unico risultato tangibile è stato quello di alimentare fughe di notizie sul diesse. Il problema, dunque, è che la società seria non c’è e allora di che stiamo parlando?