Il Cosenza Calcio sfoglia la margherita: De Angelis sì o no?

Stefano De Angelis, classe 1974, romano di nascita, è uno dei tanti ex calciatori del Cosenza che si è innamorato della nostra città ed è diventato cosentino di adozione. Il simbolo dei tanti “ex ragazzi” rossoblù provenienti da altre città è stato senz’altro Gigi Marulla ma ce ne sono stati tanti altri che si sono stabiliti qui o in provincia anche dopo aver finito di giocare: Gigi De Rosa, Giacomo Zunico, Ugo Napolitano, Tommaso Napoli, Mimmo Toscano, Marco Colle, Mimmo Galeano, Pierantonio Tortelli, Giuseppe Valzoni… 

De Angelis ha giocato con la maglia rossoblù negli anni successivi alla promozione in Serie B del 1998 (64 partite) ed ha dato il massimo sulla fascia sinistra “esplodendo” in quel fantastico campionato 2000-01 quando i Lupi guidarono la classifica per nove settimane e mezzo e mancarono l’obiettivo della Serie A solo per le guerre intestine dei patron Pagliuso e Lorè. Poi è tornato nel 2002 ma è stato l’anno del drammatico fallimento, che nessuno di noi vuole più ricordare.

Poi ha continuato altrove la sua carriera e, dopo averla conclusa, stabilendosi qui da noi, era inevitabile che cominciasse a fare l’allenatore a Cosenza. L’opportunità gliel’hanno data Mauro Meluso e il patron Guarascio, che hanno scelto lui come “secondo” di Giorgio Roselli dopo l’amaro esonero di mister Cappellacci. Una stagione ad imparare i “segreti” del mestiere e poi il grande salto dopo il disastroso derby casalingo con il Catanzaro che è costato la panchina a Roselli.

Come tutti gli allenatori del mondo, De Angelis ha diviso la città e la tifoseria: c’è chi lo ama e c’è chi lo detesta. Chi lo ama sottolinea i suoi meriti nel ravvivare una squadra spenta portandola a giocare ottimi playoff e soprattutto riportando il grande pubblico allo stadio. Chi lo detesta sostiene che è ancora troppo grezzo per poter puntare a certi traguardi e che è impreparato e inadeguato sotto il profilo tattico.

In queste ore Cosenza, il nuovo diesse Trinchera e il patron Guarascio sfogliano la margherita: dare fiducia a De Angelis o affidarsi ad un allenatore più esperto? La questione è ancora apertissima.