Cosenza come Ginevra, un paragone più che azzeccato

Dice bene la Carfagna, che di certe cose se ne intende, quando paragona Cosenza a Ginevra. Mai paragone fu più azzeccato, anche se c’è da dire che noi di Iacchite’ tante volte abbiamo descritto Cosenza come una città della Svizzera. Le somiglianze e le similitudini tra le due città, citate dalla Carfagna, non si riferiscono solo all’estetica urbana, all’arte, all’architettura, alla posizione geografica, alla storia, alla cultura.

Quello che accomuna Cosenza a Ginevra più di ogni altra cosa è la neutralità politica e amministrativa rispetto al resto dei paesi che compongono l’Europa. Alla Svizzera di aderire a regole, leggi, norme e principi emanati dal Parlamento Europeo non gliene può fregar de meno. Così come avviene a Cosenza che di applicare il codice penale, e rispettare le leggi dello stato Italiano, non gli passa neanche per l’anticamera del cervello.

Infatti a Cosenza, così come a Ginevra, pare di vivere in uno stato a parte, e come tutti gli stati pure la libera Repubblica di Cosenza ha le proprie leggi e le proprie regole, che non si rifanno alla Costituzione Italiana, anche se geograficamente ci troviamo in territorio italiano. Regole e leggi che si muovono su una unica direttrice: garantire ai poveri ricchi, perseguitati nel resto d’Europa, al di là delle origini e della provenienza dei capitali che agli svizzeri come ai cosentini non interessa perché sinceramente democratici e quindi rispettosi dei “cazzi” di ognuno, un luogo dove affrancarsi e depositare in tranquillità le loro misere ricchezze che fanno gola agli avidi banchieri europei.

Del resto a Cosenza, e lo abbiamo detto tante volte, come a Ginevra, tanti sono gli sportelli bancari presenti sul territorio. Nonostante la scarsa economia locale, nonostante l’assoluta mancanza di attività produttive, nonostante la dilagante disoccupazione, nel solo tratto che va da piazza dei Bruzi a Campagnano gli sportelli bancari presenti a Cosenza sono oltre 40. E tutti garantiscono un’accoglienza senza problemi e senza squilli di tromba, a tutti i poveri capitali che vagano disperati senza meta in giro per il mondo. La libertà da regole e leggi che valgono su tutto il territorio nazionale, tranne che a Cosenza, è la garanzia massima che nessuno ficcherà mai il naso in fatti che non gli riguardano.

A Cosenza la Finanza, i Carabinieri, la Polizia sono come la guardia svizzera, si fanno i cazzi loro, e si attengono alle disposizioni imposte dalla democratica cupola masso/mafiosa che governa autonomamente la città, di cui fanno parte magistrati, politici, imprenditori, banchieri ‘ndranghetisti e professionisti vari, gli unici autorizzati ad emanare editti su misura e a protezione degli amici degli amici. A Cosenza come a Ginevra più denaro sporco depositi nelle banche, e più la Legge ti tutela.

Ad unire Ginevra e Cosenza c’è anche la concezione che entrambi gli abitanti hanno del mondo: ognuno è padrone a casa propria, e in casa propria ognuno può fare quello che vuole. Oltre alla condivisione dell’alto senso civico che accomuna i due popoli e che aleggia sopra le due città. Un senso civico a tutto tondo che comprende, a differenza delle razziste leggi europee, anche la tutela e l’impunità di tutti coloro i quali hanno commesso reati contro la pubblica amministrazione, spesso e volentieri, come si sa, discriminati in ogni altro paese del mondo. A Cosenza no! A Cosenza puoi commettere tutti i reati che vuoi, anche perché non sono contemplati nel Codice Penale Spagnuolo/Occhiuto, contro la pubblica amministrazione, che nessuno ti dice niente. Puoi esercitare la tua professione di ladro di stato come più ti aggrada senza per questo vivere con l’angoscia di trovare qualche giudice onesto pronto a sanzionarti. A Cosenza questo rischio non c’è, perché la nostra è una città civile che non perseguita chi con tanto sudore e fatica è riuscito a truffare lo stato. Quando si dice una democrazia avanzata. Ma quello che ci rende fratelli gemelli con gli svizzeri, e che fonde i due popoli in una unica “nazione”, è la precisione. Come gli svizzeri, i cosentini sono precisi su tutto. Tutto funziona alla grande da noi al punto che la differenza con Ginevra non si nota nemmeno. Non si è mai sentito un solo cosentino lamentarsi della sanità, della scuola, dei servizi sociali, o dei servizi al cittadino, tutto fila liscio come l’olio, anzi tutto scorre puntuale come un orologio svizzero. Infatti si può anche dire, come adagio: sei preciso come un orologio cosentino che gli svizzeri non si offendono.

Ma c’è una cosa che divide Cosenza e Ginevra, e questo dobbiamo dirlo, senza dimenticare tutte le cose belle appena descritte che ci accomunano: il cosentino a differenza dello svizzero ha la cattiva abitudine di buttare le carte per strada. E su questo gli svizzeri non transigono: o dismettiamo questo turpe vizio, o la prossima volta, fa sapere il governo Svizzero, non autorizzerà più Mara Carfagna a paragonarci a Ginevra.