Cosenza, corruzione elettorale: Granata interdetto dai pubblici uffici per un anno

Maximiliano Granata,e Occhiuto

Tanto tuonò che piovve.

Il gip del Tribunale di Cosenza Francesco Greco ha accolto la richiesta della procura (e segnatamente del procuratore Mario Spagnuolo e del procuratore aggiunto Marisa Manzini) ed ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per 12 mesi nei confronti del presidente del Consorzio Valle Crati Maximiliano Granata.

Nonostante le memorie difensive preparate da quel furbacchione dell’avvocato Angelo Pugliese (da una vita al servizio dei potenti, così come ha imparato nel suo lungo apprendistato dall’avvocato Marcello Manna, il principe dei “pentiti” e della trasversalità), questa volta a Granata è andata decisamente male.

Il fedelissimo di Mario Occhiuto è indagato per corruzione elettorale perché, nel corso dell’ultima campagna elettorale a favore del cazzaro, ha fatto di tutto per l’elezione a consigliere comunale di suo fratello, Vincenzo Granata. Ha promesso posti di lavoro inesistenti ad un folto gruppo di dipendenti di Ecologia Oggi e a qualcuno di loro ha addirittura imposto di prestare servizi di pulizia a favore di un tale, Francesco Gallo, che evidentemente ha portato molti voti al germano di Granata.

La notizia dell’interdizione dai pubblici uffici di Granata ci libera (almeno per un anno) di questo politico truffaldino che credeva di godere della totale impunità per il fatto di avere una moglie, la dottoressa Lucia Angela Marletta, che ancora fa il giudice (e francamente non si capisce perché) all’interno del Tribunale di Cosenza.

Di conseguenza, Granata decade dal suo incarico al Consorzio Valle Crati, disposto dal 2013 dal consiglio comunale di Cosenza. Non potrà recarsi nè negli uffici del Consorzio né tantomeno al depuratore di contrada Coda di Volpe, pena la denuncia per il mancato rispetto della sacrosanta interdizione che gli è stata sanzionata.

Ora toccherà alla Regione ed al Comune di Cosenza decidere quale strada scegliere per la sua sostituzione. Ma in tanti tirano un grande sospiro di sollievo: uno dei politici più corrotti e truffaldini della città di Cosenza è fuori causa. Almeno per un anno. In qualsiasi altra città Granata sarebbe già in galera ma qui a Cosenza, si sa, la Giustizia è un optional e già una interdizione dai pubblici uffici per un anno è un piccolo grande successo.