Cosenza è un imbuto di periferia: nuovo ospedale e metro resteranno un miraggio (di Eraldo Rizzuti)

di Eraldo Rizzuti

A mio parere, Cosenza non ha un centro storico, ma una periferia storica da tutelare, conservare e rigenerare, ma non è il baricentro dell’area urbana Cosenza-Rende-Castrolibero-Montalto.

Per il piano Malara, Rende veniva considerata una zona di passaggio con due direttrici verso la Piana di Sibari: una periferia di Cosenza. Dal 1985, invece, grazie alla lungimiranza dei suoi amministratori, socialisti e democristiani, si è data un’anima alla città di Rende con la realizzazione di palazzi e spazi verdi, piazze, strade moderne, chiese e luoghi di aggregazione sociale e servizi.

Il collegamento urbanistico (camera urbana) Roges-Commenda-Quattromiglia-Università ha modificato in modo significativo e sostanziale le previsioni del piano urbanistico Malara-Larini che certo appartiene alla storia di Rende, ma viene ricordato anche perché fu approvato dallo Stato nel 1969, prima dell’istituzione delle Regioni.

Fino a quando Cosenza, nell’ambito dell’area urbana, continuerà questa politica campanilistica, ritenendosi al centro del mondo, mentre è in realtà una periferia territoriale (praticamente un imbuto) l’ospedale “nuovo”, la metropolitana e tutte le opere al servizio dell’area urbana saranno un triste miraggio… A futura memoria.