Cosenza, Estate in città: meglio Pupo che Gabbani!

Pupo sul palco di Santa Lucia di Castrolibero

La gioiosa macchina da guerra di Francesco Gabbani è arrivata a Cosenza, con tanto di “comandamenti” per chi vuole riprendere ed intervistare il nuovo “divo”, che stasera si esibisce a piazza Fera.

L’ultimo vincitore del Festival di Sanremo è un carneade che è diventato famoso ben oltre i trentanni grazie sempre al Festival e ad una canzone, “Amen”, che lo ha consacrato vincitore delle Nuove proposte. Un anno dopo, il ragazzo toscano ha sfoderato il suo cavallo di battaglia “Occidentali’s Karma” e la sua idea, per certi versi geniale, con tanto di citazione colta per la “scimmia nuda balla” (Desmond Morris) è stata ampiamente premiata dal successo. Tutto qui.

Gabbani, in sostanza, non è un fessacchiotto come Alvaro Soler, un po’ di gavetta l’ha fatta ma – stringi stringi – non è certo cantante dal grande repertorio. I due pezzi che hanno vinto Sanremo (giovani e big) e altri due-massimo tre singoli: poi il vuoto e magari qualche cover. Questa è.

Lungi da noi la volontà di accanirci contro il ragazzo toscano (che anzi ci sta anche simpatico), la domanda da porre agli scienziati che hanno deciso di portare Gabbani a Cosenza è molto semplice. Ma c’era davvero bisogno di dare tutti ‘sti soldi al vincitore di Sanremo (così com’era accaduto con Soler)?

E così ci viene quasi miracolosamente in soccorso la cittadina di Castrolibero. A contrada Santa Lucia ogni anno fanno una bella festa religiosa e invitano sempre qualche cantante abbastanza famoso. Domenica scorsa è arrivato Enzo Ghinazzi, in arte Pupo. Per carità, non stiamo qui a scrivere se Pupo è bravo oppure no, se è furbo o meno o se è un fenomeno da baraccone.

Fatto sta che ancora oggi tiene il palcoscenico alla grande, ha un repertorio di decine e decine di canzoni (delle quali qualcuna anche apprezzabile) e coinvolge giovani e vecchi grazie anche alla sua capacità innata di intrattenere la gente, come ha fatto anche in fortunati programmi televisivi della Rai (mica di Ten o LaC…), visto che è sulla scena da più di trentanni. Ma – soprattutto – costa molto ma molto meno di Gabbani. E “dura” molto ma molto di più.

E allora: c’era proprio bisogno di chiamare Gabbani per mezzora-massimo un’ora di concerto per accontentare le richieste dei giovanissimi fan del ragazzo toscano e dargli una barca di denari? Non sarebbe stato meglio ma molto meglio mettersi d’accordo con Pupo (tanto più che si trovava già a Cosenza!) e far suonare e cantare lui a piazza Fera?

Insomma, detto con molta sincerità e senza nessuna volontà di sminuire il “fenomeno”: meglio Pupo che Gabbani. Senza nessun paragone!