Cosenza. Il mio “viaggio” nell’Ontario cercando il Comandante Mark (di Franco Panno)

di Franco Panno

Era appena finita la scuola, in attesa dell’inizio dei tornei calcistici estivi all’Emilio Morrone e della partenza per le vacanze, giù nel cortile preparavamo l’attacco a Fort Alamo, fino a quando un giorno si presentò Giulio e chiese: “Chi vuole venire con me nell’Ontario?” Risposi senza esitazione “Io !”, “Bene, per l’ora di pranzo saremo di ritorno”. Non stavo nella pelle, i luoghi di Blek, Comandante Mark, la regione dei grandi laghi. Ci avviamo per un sentiero di campagna, non mi ero, fino ad allora, mai allontanato dal cortile. Qualcosa cominciò a non quadrare, al posto delle sequoie c’erano alberi di fichi, e al posto delle capanne indiane case coloniche. “Vedi, qui il grande Blek viene a riposare” disse Giulio indicandomi un casello dell’Anas. Continuava il mio scetticismo, “Aspetta, fermiamoci dal Grande capo, devo comprare delle uova”. Da una casa colonica uscì un signore con una vanga, che di Toro seduto aveva poco. Appena acquistate le uova, Giulio, salutò il contadino con un Augh, e lui contraccambiò con un vaffa… Appena terminato il giro nell’Ontario, eravamo giunti quasi a casa, il mio amico domandò: ” Beh ti è piaciuto l’Ontario?”.

“Non saprei- risposi- mi aspettavo Blek, Mark, Occultis, Mr Bluff, qualche guerriero indiano…”. Giulio mi guardò e rispose seccato: “Cosa ti aspettavi al primo viaggio? Prima o poi li incontreremo”. Finiva il mio viaggio nella regione dei Grandi laghi, con un po’ di delusione, in ogni caso raccontai a tutti di esserci stato. I miei racconti sull’Ontario ebbero una discreta audience, rimediai un discreto numero di ghiaccioli, un Piper addirittura, e il numero gratis di Zagor contro il Vampiro, regalo di Nino, figlio dell’edicolaio. Non si sapeva, s’immaginava.
Comes a time, Neil Young
Buongiorno