Cosenza, la diffida del commissario e la Libera Avvocatura

Sua graziosità, l’Ecc.mo e potentissimo commissario straordinario dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, di kafkiana memoria, ha deciso di inviarmi una diffida al fine di eliminare la pagina di Facebook denominata “Consiglio Ordine Avvocati di Cosenza”.

Per amor della verità la pagina in questione era stata autorizzata, sia pure verbalmente, dal Consiglio. Dunque, nessuno abuso. Ad ogni modo sono ben felice di mutare il nome del gruppo in “Libera Avvocatura”.

Caro De Santis, rileggendo questo tuo straordinario atto di diffida, mi ritorna in mente una poesia del Giusti, “Sant’Ambrogio”, scritta qualche tempo fa ed indirizzata al potente governo austriaco dell’epoca:

“Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco
per que’ pochi scherzucci di dozzina,
e mi gabella per anti-tedesco
perché metto le birbe alla berlina,
o senta il caso avvenuto di fresco
a me che girellando una mattina
càpito in Sant’Ambrogio di Milano,
in quello vecchio, là, fuori di mano.

M’era compagno il figlio giovinetto
d’un di que’ capi un po’ pericolosi,
di quel tal Sandro, autor d’un romanzetto
ove si tratta di Promossi Sposi…
Che fa il nesci, Eccellenza? o non l’ha letto?
Ah, intendo; il suo cervel, Dio lo riposi,
in tutt’altre faccende affaccendato,
a questa roba è morto e sotterrato.”

Cordialità

Emilio Greco

Questa invece è la diffida di De Santis.