Cosenza, la procura chiede al gip Greco di cacciare Granata dal Consorzio Valle Crati

Maximiliano Granata,e Occhiuto

Avrebbe usato impropriamente il suo ruolo per favorire la scalata al consiglio comunale del fratello. E’ questo il dubbio che alimenta l’inchiesta incardinata contro Maximiliano Granata, presidente del Consorzio Valle Crati e uomo vicino al sindaco Occhiuto.

Nei confronti di Granata, su cui pende il sospetto di corruzione elettorale, è stata anche spiccata una richiesta di interdittiva. E per questo motivo il presidente del Valle Crati ieri è comparso in Tribunale per raccontare la sua versione dei fatti.

Davanti a lui c’erano il giudice per le indagini preliminari Francesco Greco (che ha risposto positivamente all’istanza avanzata dalla pubblica accusa, rappresentata dal procuratore aggiunto Marisa Manzini) e i difensori, gli avvocati Gianluca Garritano ed Angelo Pugliese.

La richiesta di interdittiva poggia su uno dei capi d’imputazione contestati a Maximiliano Granata, quello di abuso d’ufficio.

Nello specifico, il presidente del Consorzio Valle Crati avrebbe sfruttato la sua influenza per favorire i potenziali sostenitori del fratello Vincenzo, poi effettivamente eletto nell’assemblea di Palazzo dei Bruzi sotto le insegne di una delle liste civiche schierate con Occhiuto.

Per “foraggiare” l’elettorato avrebbe addirittura messo a disposizione alcuni dipendenti di Ecologia Oggi, chiamati a ripulire abitazioni private con i mezzi della società che si occupa della raccolta dei rifiuti e dei servizi ambientali in città. Il tutto, ovviamente, in cambio di voti.

Al termine dell’interrogatorio il gip Greco si è riservato di decidere sulla richiesta di interdittiva presentata contro Granata dalla procura della Repubblica.

L’inchiesta, tuttavia, non è finita qui. Tutti sanno infatti che molti dipendenti di Ecologia Oggi sono stati già ascoltati come testimoni perchè sarebbero stati reclutati da Granata con la promessa di ottenere posti di lavoro.