Cosenza, Liceo Fermi inagibile: un’operazione targata Occhiuto&Iacucci

Diciamocelo con tutta franchezza: l’operazione dell’inagibilità della sede di via Isnardi del Liceo Scientifico “Fermi” (perché di questo si tratta) è stata messa a segno, con indubbia scaltrezza, da Mario Occhiuto e Franco Iacucci ovvero gli ultimi due (l’ex braccio destro di Palla Palla è ovviamente in carica) presidenti effettivi della Provincia (Di Natale è stato in carica solo quattro mesi). L’argomento è tornato di scottante attualità dopo la forte scossa di terremoto di lunedì scorso che, ovviamente, non ha buttato già nè aperto nessuna crepa sul liceo dichiarato inagibile per i porci comodi di questi signori (http://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-cosenza-e-il-terremoto-il-liceo-fermi-e-rimasto-fermo/).

L’operazione scatta già nel momento in cui Franco Iacucci succede a Di Natale ma nei fatti ad Occhiuto, che seppur in maniera illegittima, è rimasto in carica ben sette mesi a rastrellare e sgraffignare quanti più soldi pubblici possibili incamerandoli per se stesso, per gli amici e per gli amici degli amici. Come Di Natale, del resto, sia chiaro.

Iacucci si insedia il 30 gennaio 2017 e già nel mese di febbraio inizia a preparare il “colpaccio” dell’inagibilità della sede di via Isnardi del Liceo Scientifico “Fermi”. L’uomo-chiave per mettere a segno l’operazione si chiama Claudio Carravetta, ingegnere.

Claudio Carravetta

Il 27 febbraio 2017 il neopresidente Franco Iacucci, a neanche un mese dalla sua elezione, “esordisce in perfetta continuità con il modus operandi dei suoi predecessori. Priorità agli amici degli amici.

Soltanto qualche giorno prima, il furbo Iacucci aveva fatto mettere a bando una posizione organizzativa vuota da due anni e soppressa perché riguardava la gestione amministrativa dell’”impiantistica sportiva” dimenticando che tale competenza, insieme al personale, non è più in capo alle Province.
Allora perché questo bando? Semplice: c’era da accontentare un amichetto, il quale avrebbe avuto subito la delega di Dirigente, come se le quattro alte professionalità e le undici posizioni già presenti nel settore “edilizia scolastica e impiantistica sportiva” non fossero sufficienti o non avessero il piglio da Dirigente.

E i si dice, come volevasi dimostrare, si sono tradotti in realtà. L’amichetto da premiare è, appunto, l’ingegnere Claudio Carravetta da Trenta, al quale sono andate le deleghe per le funzioni dirigenziali dei settori edilizia scolastica e trasporti. Esattamente il nome che circolava nei corridoi della Provincia. 

Niente di personale, beninteso. Ma Carravetta era già dirigente nell’era Oliverio (ma guarda un po’) ed era stato confermato anche da Mario Occhiuto, al quale aveva portato finanche un candidato da immolare alla causa alle ultime comunali. Era stato invece defenestrato da Di Natale ma si è trattato della classica uscita dalla porta con conseguente rientro dalla finestra. In perfetto stile “politica cosentina”.E qual è il primo compito di Carravetta, uscito dalla porta e rientrato dalla finestra e al servizio di due padroni (Occhiuto e Iacucci) come la maschera Arlecchino? Beh, a marzo (ma guarda un po’ la coincidenza) si mette a fare sopralluoghi per verificare l’inagibilità del Liceo Fermi ed eseguire gli ordini di Occhiuto e Iacucci, che hanno già deciso di cementificare l’intera area destinandola evidentemente ai soliti palazzinari amici degli amici.
Il giochino è stato scoperto da Iacchite’ ma purtroppo quando era già troppo tardi. Certo, Carravetta e Iacucci avrebbero preferito navigare ancora un po’ sottotraccia ma non è stato possibile. E così, scappati i buoi dalla stalla, quel paraculo di Iacucci, per evitare che gli studenti gli sfilassero in corteo sotto il naso, ha preso armi e bagagli ed è andato lui da loro a snocciolare date, numeri, chiacchiere e tabacchere i lignu
La verità è che la gestione di appalti e lavori toccherà alla Provincia e Iacucci deve raccontarlo ai caggi che non ci sarà sperpero di denaro pubblico, né affidamenti clientelari, né una qualità dei lavori che richiederà dopo poco tempo ulteriori interventi. Ovviamente in combutta con il solito cazzaro di Mario Occhiuto. Perché questi signori fanno solo finta di litigare ma quando ci sono soldi in mezzo sono tutti una pigna: uno per tutti, tutti per uno.
Sono in molti poi a dire che neanche tra quattro anni risorgerà dove si trova adesso un edificio scolastico, ma che l’appetibile area subirà un cambio di destinazione d’uso per realizzarvi edilizia residenziale privata. Non a caso, qualche studente più “politicizzato” (per fortuna ancora ci sono) ha affisso qualche giorno fa alla cancellata dell’istituto un eloquente striscione che recitava “chi costruirà sul Fermi?” con l’immagine del notissimo film di Francesco Rosi “Le mani sulla città”.
Del resto, speculazione edilizia e cementificazione dei suoli sono veri e propri drammi di Cosenza e di Rende, che hanno favorito e continuano a favorire politici locali dalle varie collocazioni, palazzinari amici, progettisti da incaricare e tecnici cui affidare la direzione dei lavori.
Fossimo noi gli studenti, non crederemmo neanche ad una parola di quelle fatte dal chiacchierone ma purtroppo studenti non siamo. Fatto sta che questa operazione ha chiarissimi registi e primogeniture ed è giusto che genitori e studenti sappiano. Poi ognuno faccia quello che gli pare.