Cosenza, metropappa. Principe: “Perché intestardirsi sull’attuale tracciato? E il quartetto (+1) tace”

dal profilo Fb di Sandro Principe

Una domanda che tutti si pongono. La futura gestione della costruenda metropolitana Cosenza/Unical è sostenibile economicamente?
Non sarà sostenibile se rimane l’attuale tracciato con ingresso a Rende dal ponte De Luca (Parco Robinson), dopo aver inutilmente percorso l’intero Viale Mancini, praticamente deserto nella parte finale.

Dai Due Fiumi, per raggiungere l’Unical, il metró, secondo gli esperti, impiegherà almeno 45 minuti. Pertanto, difficilmente sarà utilizzato dai Cosentini per raggiungere l’Ateneo.

Altro ragionamento si potrebbe fare se, arrivato a Via Borsellino, il metró imboccasse Via Negroni, percorresse Via Panebianco ed entrasse a Rende dal Campagnano.
In tal modo, tutto il tracciato verrebbe utilizzato poiché verrebbero servite le parti centrali delle due Città.

Perché intestardirsi sull’attuale tracciato che chiunque, dotato di buon senso, capisce che causerebbe il fallimento della futura gestione, che non potrebbe reggersi economicamente con la sola utenza della Città di Rende, dove il tracciato è centrale e razionale?
Su tale questione, che è fondamentale, non canta, è muto, il quartetto (+1) Metro (Oliverio, Iacucci, Occhiuto, Manna + Crisci). Si stanno assumendo una grande responsabilità!

Sconcerta l’assenza dei controllori europei; dopo aver consentito di smantellare un’opera pubblica (il Viale Mancini), realizzata con i fondi europei-Urban, non si apre bocca sulla pervicace insistenza su un tracciato di ingresso a Rende che mina la sostenibilità gestionale dell’infrastruttura, che avrebbe dovuto certificare il livello europeo dell’intera Area Urbana.