Cosenza, Museo di Alarico. “Tra Occhiuto e Caruso nessuna differenza”

Nel periodo elettorale ogni candidato/a punta in alto, si propongono soluzioni fantastiche e ricette infallibili per sanare ogni problema cittadino.

Franz Caruso non è stato da meno, in campagna elettorale e durante i primi mesi da neo-sindaco, non si è risparmiato nel promettere un destino diverso per il centro storico e per le varie opere in cantiere, come il viale parco, l’ovovia e il museo di Alarico.

Proprio su quest’ultimo, in un’intervista, il sindaco Franz Caruso rispondeva ad una domanda sul futuro dell’area dove sorgeva l’ex Hotel Jolly dichiarando di non avere nessuna intenzione di proseguire con il progetto di costruire un museo di Alarico. Anzi, il sindaco esplicitava la volontà di promuovere altre figure come quella di Telesio, più rappresentative della città, ma soprattutto parlava della rimodulazione del progetto per regalare alla città vecchia una grande area verde che la ricongiungesse con il centro urbano. Ed è su questo che vogliamo soffermarci.

Del resto, sono diversi mesi che chiediamo risposte a proposito della destinazione del cantiere, ormai discarica e zona ultra degradata, all’ingresso del centro storico, ma da Palazzo dei Bruzi pare non esserci una sola voce capace di chiarire la situazione.

Le evidenze ci indicano che l’attuale amministrazione, al contrario di quanto affermato, non ha alcuna intenzione di porsi in discontinuità con l’operato della precedente giunta.

Su tutte le opere in cantiere da prima del suo insediamento, il sindaco Caruso continua a fare orecchie da mercante e l’intenzione sembrerebbe quella di dar seguito a quanto già pensato da Mario Occhiuto, in particolare per quanto riguarda il suddetto museo.

Aldilà delle promesse che fanno da copione in campagna elettorale, chiediamo all’attuale giunta quale sia il grande freno che la attanaglia.

Forse non è conveniente mettere in atto delle pratiche che costituiscano un punto di rottura con quei poteri che, se prima hanno governato la città, attualmente primeggiano al Senato della Repubblica e alla presidenza della Regione Calabria?
Qual è il problema nel mettere in campo delle politiche concrete, che tengano davvero in considerazione i bisogni del territorio e dei cittadini, se non quello di scontrarsi con un centrodestra unito e perfettamente in asse?

Sicuramente chi nel lontano 2015 ha pensato ad appalti e progetti ad hoc, non gradirebbe un cambio di rotta.

Affermando questo sfatiamo un mito: che non si possa dare una destinazione diversa al progetto del Museo di Alarico è una falsità.
Ciò si può costatare dal capitolato d’appalto per la progettazione e l’esecuzione dei lavori nel tratto della confluenza, nel quale diversi articoli indicano che si possono mettere in campo delle variazioni ed è previsto per legge.

In particolare il capo 7 del capitolato che riguarda la variazione dei lavori e da’ spazio ad eventuali rimodulazioni.

Questa amministrazione deve palesare senza ipocrisia una volontà politica rispetto al futuro della città, con interventi pensati per accrescere la qualità di vita dei cittadini e per salvaguardare l’area urbana che progressivamente cade in pezzi.

Gli Enti che sono preposti alla tutela e alla salvaguardia di ciò che ancora, con difficoltà, resiste al degrado e all’incuria già si erano, giustamente, espressi contro progetti che, sia per ragioni legali sia per considerazioni ‘culturali’, cozzano con il bene di questa città, continuino nella loro azione di controllo.

Anzi, si facciano parte diligente nel guidare la presente amministrazione verso la tutela dell’esistente e verso scelte -condivise- che rispondano solo e unicamente al ‘bello e al buono’ per questa città. Che non deve essere più una malintesa vocazione turistica di bassissimo profilo, fondata su miti fasulli e attrazioni mirabolanti.

18/01/2023 – Comitato Piazza Piccola