Cosenza. Piazza Fera senza collaudo: rinviati a giudizio Occhiuto e compari

Tutti rinviati a giudizio i 13 indagati per le tragicomiche vicende riguardanti gli appalti e i lavori di piazza Fera a Cosenza, tuttora sotto sequestro da parte della Dda di Catanzaro. Il gup del Tribunale di Catanzaro Teresa Guerrieri, accogliendo la richiesta del pm della distrettuale Veronica Calcagno ha disposto il preocesso per il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, 57 anni, di Cosenza; Antonino Alvaro, 67 anni di Siderno;  Giorgio Ottavio Barbieri, 44 anni di Roma; Francesco Converso, 43 anni di Roma; Gianluca Guarnaccia, 45 anni di Cosenza; Francesco Stellato, 45 anni di Rende; Francesco Tucci, 65 anni di Cosenza; Pasquale Torchia, 55 anni di Cosenza; Carlo Vernetti,46 anni di Napoli, Raffaele Antonio Ferraro, 58, di San Marco Argentano, Carlo Pecoraro,  67 anni, di Cosenza, Paola Tucci, 38 anni, di Cosenza e Raffaella Angotti, 37 anni di Catanzaro.

L’inchiesta è stata denominata “Piazza sicura” e risale al 24 aprile dello scorso anno. Le accuse: false attestazioni per ottenere dalla Regione il finanziamento di opere complementari, da utilizzare in realtà per la prosecuzione dei lavori di Piazza Fera o per certificare fittiziamente che l’opera era ultimata e pronta per essere inaugurata. Le ipotesi di reato a vario titolo vanno dal falso ideologico, al falso materiale commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici, con l’aggravante delle modalità mafiose, alla turbata libertà della scelta del contraente e rivelazione del segreto di ufficio. Il processo nei confronti degli imputati inizierà il prossimo 12 ottobre

“False attestazioni per ottenere i fondi”

Francesco Tucci, direttore dei lavori del progetto di riqualificazione di Piazza Fera e di realizzazione del parcheggio multipiano interrato, Mario Occhiuto sindaco di Cosenza, Giorgio Ottavio Barbieri, titolare della Barbieri Costruzioni aggiudicataria dell’appalto, e Gianluca Guarnaccia, ingegnere della Barbieri Costruzioni, secondo la Procura distrettuale, pur avendo contezza dello stato di grave ritardo nei lavori e dell’impossibilità di concluderli da cronoprogramma, nella richiesta di finanziamento di progetti complementari avrebbero intenzionalmente omesso di indicare la percentuale di avanzamento dei lavori pari al 45 %, attestando il falso, solo per ottenere l’erogazione dei fondi, che in ogni caso non sarebbero stati utilizzati per opere complementari ma per continuare i lavori della piazza. Con l’aggravante per Giorgio Barbieri di aver commesso il fatto per agevolare le illecite attività consortili della cosca Muto, nella cui bacinella confluivano almeno in parte i proventi dell’azione illecita, implementando il potere economico e la capacità di controllo del territorio della cosca, tramite l’ingerenza in attività economiche apparentemente legali.

Piazza Fera inaugurata con collaudo falso

Francesco Tucci, il collaudatore Antonino Alvaro e Francesco Converso del Rup, in concorso con Occhiuto, considerato l’istigatore e la figlia di Francesco Tucci, Paola, sua collaboratrice, per consentire al primo cittadino di Cosenza l’inaugurazione di piazza Bilotti il 17 dicembre 2016, avrebbero dichiarato un giorno prima l’avvenuto deposito nel Comune bruzio di una relazione sull’ultimazione della struttura, con allegati annessi sull’esito positivo di serraggio dei bulloni, anche se l’opera non era stata strutturalmente completata, mancando una scala e la prova di serraggio dei bulloni non era stata eseguita. Un falso funzionale per consentire al direttore dei lavori Francesco Tucci e al collaudatore Alvaro di predisporre un verbale di consegna anticipata della piazza per assicurare l’inaugurazione della stessa. I due Tucci, Occhiuto, Converso e Antonino Alvaro avrebbero quindi consentito l’utilizzo della piazza prima del rilascio del certificato di collaudo. Il primo cittadino, Francesco Tucci, Converso, Guarnaccia, Francesco Stellato, Raffaella Angotti, Vernetti, Alvaro, avrebbero falsificato il certificato di collaudo, attestando l’esecuzione con esito positivo delle indagini sulle saldature, pur avendo tutti consapevolezza che i lavori di ripristino delle saldature delle travi non erano stati completati. Fonte: Calabria 7