Cosenza, può la chiesa spingere una donna ad abortire?

Quattordici lunghissimi minuti di vergogna. Allo stato puro. Quello che resta della chiesa cosentina, già squassata da mille scandali, è stato sputtanato in diretta nazionale ieri sera da “Le Iene”. Una cloaca invereconda, uomini di Dio corrotti e indegni, maiali senza pudore che ancora vorrebbero far valere il loro presunto carisma. Uomini di merda. 

Valeria Castellano ha raccontato per filo e per segno quello che le è capitato per aver voluto buttarsi a capofitto in una storia che grida vendetta. Una donna, Francesca, costretta ad abortire prima da un prete senza coglioni (don Giuseppe Leone) e poi da un vescovo disumano (all’epoca era monsignor Salvatore Nunnari), in barba ad ogni insegnamento cristiano. Così sicuri della loro forza che non hanno avuto nessun problema a malmenare le giornaliste o a cacciarle in malo modo da quella che per tutti i cosentini non è la casa del Signore ma la casa delle belve.

I fatti sono accaduti qualche anno fa, quando comunque alla guida della diocesi di Cosenza c’era già quella losca figura di Salvatore Nunnari. Francesca era una giovane parrocchiana, poco più che maggiorenne ed era stata “puntata” da don Giuseppe Leone, prete cosentino, proveniente dalla città vecchia. “… Mi faceva apprezzamenti – afferma Francesca al microfono de “Le Iene” -, diceva che somigliavo ad un’attrice e una domenica dopo la messa mi ha baciata… Io lo guardavo mentre diceva messa ma mi accorgevo che non era quello che voleva, mi diceva che per me avrebbe lasciato tutto e così gli regalai anche la mia verginità…“.

Il racconto di Francesca diventa sempre più drammatico: “… La nostra relazione durò pochi mesi perché mi accorsi di essere rimasta incinta: lui era con me quando ho fatto il test di gravidanza e dopo pochi giorni era già diventato aggressivo nei toni e nelle parole, mi aveva già lasciato da sola al mio destino e mi aveva intimato di andare dal vescovo. Nunnari mi disse che ero una sbandata e che se avessi detto solo una parola di quello che era accaduto avrei dato un duro colpo alla chiesa perché queste cose non dovevano uscire fuori. E mi mise davanti ad una scelta: se avessi deciso di tenere il bambino non mi avrebbero aiutato e mi avrebbero fatto partire ed andare lontano, se invece avessi deciso di abortire mi avrebbe aiutata: in pratica mi costringeva ad abortire…“.

La “iena” Valeria Castellano le ripete la domanda, quasi incredula: “Il vescovo ti ha detto di abortire?”. E Francesca, in lacrime: “Sì, non sono degni di Dio, non sono veri…”. Infine, l’aborto, il 22 gennaio, da sola, insieme a cinque prostitute: lo squallore umano più profondo: “Dopo aver abortito, sono caduta in una profonda depressione: ero devastata, ho pensato più volte al suicidio. Per me è stato un inferno, da allora la mia vita è cambiata“. Altro che Dio, altro che chiesa.

Da Francesca si passa ad un prete di una parrocchia vicino a quella di don Giuseppe, testimone di questa squallida vicenda. E’ lui che porta la questione nel suo giusto alveo e punta il dito verso i veri colpevoli: “… Il nodo è al palazzo: una ragazza va per cercare conforto, spera di trovare un padre e invece trova un giudice che la condanna a morte, macché giudice, un maiale.. Uomo di chiesa? Uomo di merda!”. Sì, ha ragione quel prete che è voluto rimanere anonimo: un maiale oppure un uomo di merda. Perché non si può definire altrimenti un uomo del genere, non si scappa.

E così Valeria, incurante di tutte le minacce e le intimidazioni che ha subito per aver tirato fuori questo macello e con l’appoggio di una redazione che ha resistito a viscidi interventi sottotraccia per mettere tutto a tacere, ha mandato in onda anche il suo incontro con l’ex vescovo Nunnari, di domenica, dopo che quest’uomo indegno dell’abito che indossa aveva finito di celebrare la messa. Perché – come giustamente ha detto la “iena” – il passato presenta sempre il conto.La faccia di Nunnari è quella di sempre, quella di un uomo (?) che si sente onnipotente ed è in grado di decidere della vita di tutti. Ascolta la domanda di Valeria e ammette subito che “il rapporto c’è stato” e ci mancherebbe pure ma mostra tutta la sua meschinità quando cerca anche di giustificarsi: “Che cosa dovevamo fare? Dire al prete di sposarla? Nella vita quando si fanno degli errori, poi si pagano…“. Prova a darsi un tono questo cristiano corrotto ma la “iena” lo mette spalle al muro dicendogli a muso duro che il problema è l’aborto e lui, il maiale, si stringe nelle spalle e risponde così: “… Si è confessato, ha chiesto perdono ed è ritornato a fare il prete…”. Come se avesse rubato una caramella, né più e né meno. E poi l’alibi del tempo, sono passati anni, tanti anni, come se il passare del tempo cancellasse le colpe. “… Perché non s’è ricordata prima di venire da me?”. E dicendo questa battuta il prete corrotto, già protagonista delle peggiori porcherie da quando ha guidato la chiesa cosentina, si alza e inizia ad apostrofare la ragazza per essere lasciato in pace. Valeria infine va dal prete senzapalle, don Giuseppe Leone, e ha gioco facilissimo a sputtanarlo perché questa sottospecie di uomo non solo non è in grado di spiccicare una sola parola a sua difesa ma gli aizza contro il padre, un buzzurro senza arte né parte, che non si fa scrupolo di menare le mani a due ragazze e la madre, una “tappinara” come la definiremmo a Cosenza, che trova addirittura la forza di esibirsi in un turpiloquio per allontanare chi le sta cantando la pampina. Sul sito de “Le Iene” è stato giustamente diffuso il video integrale dell’aggressione, una pagina nerissima per la nostra comunità.

Nolè col Papa

Non sappiamo chi ha dato il coraggio a Francesca di parlare e di rendere pubblica la sua storia, ma di certo oggi che lo scandalo è esploso a livello nazionale, non si potrà fare finta di niente. Francesca l’ha fatto per far uscire fuori la verità e perché Nunnari e Leone possano pentirsi. Leone è stato già cacciato a calci nel sedere ma Nunnari è ancora a Cosenza, ricopre ancora la carica di vescovo “emerito”. A questo punto deve scendere in campo l’attuale arcivescovo Francesco Nolé, che in queste ore drammatiche fa dire ai suoi sodali che non sapeva niente e che non c’entra nulla. Bene, accettiamo la buona fede ma a questo punto, dopo aver visto “Le Iene”, non può più nascondersi dietro un dito e dietro la sua evidente pavidità. O caccia Nunnari o è meglio che non si presenti più in giro a Cosenza. Lo prenderebbero tutti a pernacchie e sarebbe veramente il minimo…

Questo è il video andato in onda ieri sera (https://www.iene.mediaset.it/video/puo-la-chiesa-spingere-una-donna-ad-abortire_13053.shtml)