Cosenza, per il nuovo questore i delinquenti abitano solo a via Popilia

Il questore rende noti i risultati dell’operazione di controllo di ieri denominata “Alto impatto”.

Le attenzioni dei poliziotti si sono concentrate in alcune aree della città ritenute ad alta densità criminale con attività contro le rapine, verifiche nei circoli privati e a soggetti sottoposti agli obblighi di legge. Effettuate inoltre perquisizioni domiciliari e personali. Risultato della mega operazione: due auto rubate ritrovate e restituite ai legittimi proprietari.

Gli unici, secondo me, ad esultare per questa operazione che ancora una volta avalla lo stereotipo che i delinquenti abitano solo nei quartieri popolari. I delinquenti come si sa abitano ovunque, e non solo a via Popilia o allo “stadio”. Ma questo genere di parate fa presa nell’immaginario collettivo, e rassicura gli animi. Come se a preservare la città dalla consumazione dei reati predatori, bastasse una perquisizione in grande stile una volta ogni morte di Papa. E c’è purtroppo chi a questo teatrino ci crede. E poi, per dirla tutta, ci piacerebbe vedere ogni tanto questo genere di retate anche nei cosiddetti quartieri alti, dove risiedono fior di delinquenti.

Ma bisogna bene imprimere nella testa della gente che i criminali sono solo lì. E in nessun altro posto. Più che una operazione per il controllo del territorio, è sembrato un grande spot pubblicitario della polizia. Per carità il controllo del territorio è importante ma non è con operazioni una tantum che si ottiene. Ci vuole costanza e continuità. E per quanto importante possa essere la prevenzione e la repressione dei reati predatori, a Cosenza resta sempre il problema principale: la corruzione. Contro la quale non si vedono né reparti speciali provenienti da Reggio Calabria, né magistrati impegnati, né questore e dirigenti indaffarati.