Il patto lo hanno cementato il 6 agosto dello scorso anno quando c’era da salvare Occhiuto dalla sua seconda caduta anticipata. Nessuno aveva neanche pensato che il cazzaro non avesse i numeri in Consiglio ma alla fine la differenza la fanno sempre quelle due-tre “stampelle” (a seconda di quanti voti servono) che sono state lì solo per questo per altri 5 lunghi anni.
Già a novembre del 2019 non era riuscito a mettergli lo sgambetto (puntando sul piede maggiormente “iorduso”…) il consigliere di maggioranza Bruno, che avrebbe voluto vederlo gambe all’aria e allora erano giunti gli “amici” o come li chiama Berlusconi “i responsabili”: il solito Marco Ambrogio (il principe consorte della Succurro, frontman della schiera sempre più folta di comunisti col culo degli altri), Luca Morrone, che ancora rimpiange il tradimento di qualche anno fa e poi il recordman delle preferenze di San Vito Alto, Massimo Lo Gullo, un passato da commerciante a Lungo Crati, prima di essere rapito dall’amore per la politica.
Più volte consigliere comunale, anche provinciale, fedelissimo dei Cinghiali, alle ultime comunali ha sostenuto il rubgysta Paolini, ma pur avendo racimolato tanti voti, prima di lui è stata eletta la signora Malizia. Lo Gullo ha aspettato che Enzo Paolini gettasse la spugna da consigliere per poter rientrare, lui che aveva il dente avvelenato con il cazzaro per averlo cacciato dalla giunta, ma già a novembre 2019 (eppure anche altre volte si era “prestato” pur senza dare molto nell’occhio…) era sceso a più miti consigli. E il 6 agosto dello scorso anno ha puntualmente replicato insieme ad Ambrogio “signor Succurro” il buffone, visto che Luca Morrone nel frattempo si è dimesso e ha fatto entrare una sua “dipendente”, tale Maria Luisa Arsi, che ovviamente aveva votato per Occhiuto…
E oggi finalmente sappiamo quale ‘mmasciata Occhiuto aveva promesso a Lo Gullo. Una bella candidatura alle Comunali nella lista di Fratelli d’Italia con ottime possibilità di essere eletto. Vi pare poco?
