Cosenza, sanità depressa: la grande truffa dei Nuclei di Cure Primarie

La vera storia del fiume di danaro pubblico elargito ai Nuclei di Cure Primarie: il direttore generale Mauro non perde occasione per dimostrare la sua inadeguatezza

Prima di entrare nel merito dei retroscena, a dir poco inquietanti, dell’ultima vicenda che ha visto il discusso pagamento dei Nuclei di Cure Primarie (NCP) di Paola e della Media Valle Crati dell’ASP di Cosenza, è necessario chiedersi come sia possibile che Raffaele Mauro, nominato direttore generale di una delle più grandi Aziende Sanitarie d’Italia, adotti la delibera n.1467 con la quale dispone il pagamento di € 397.726,37 in favore delle presunte attività dei suddetti NCP, nonostante egli stesso sulla specifica questione abbia affermato, scritto e verbalizzato che: “…so che non ci sono soldi…so che mancano risorse specifiche in bilancio…ritengo sia difficile poter riconoscere economicamente l’attività atteso che in ogni caso non ci sarebbero argomenti contrattuali della medicina generale e in particolare non ci sarebbe la riconducibilità a poste di bilancio che ne possano giustificare la spesa…”!

Mauro “Faccia di Plastica” è un manager? Ma neanche un bottegaio avrebbe gestito il proprio esercizio commerciale in questo modo! E’ come se il responsabile della gestione del bilancio familiare avesse pensato di pagare le vacanze a Dubai con i soldi destinati al mutuo di casa!

Ma la vera chicca (eufemisticamente intendendo) è un’altra ancora, e cioè che, con le stesse modalità ma senza lo scalpore suscitato dalla delibera di cui sopra, sono stati già emessi a suo tempo pagamenti sempre a favore dei NCP pari a € 467.148,161 (delib. N. 1423 del 21/01/17) e pari a € 155.115,12 (delib. N. 202 del 20/02/17)!

Questi ultimi due provvedimenti di pagamento (per un totale di € 622.263,281!) sarebbero passati inosservati per il solo fatto che nel corpo delle rispettive delibere, non veniva fatta menzione alcuna circa la necessaria asseverazione dei competenti direttori di distretto a riguardo delle attività realmente svolte dai Nuclei di Cure Primarie.

Al contrario, nell’ultima deliberazione che ha scatenato il putiferio, è stato affermato che i direttori dei distretti di Paola e Media Valle Crati, rispettivamente Dott.ssa Bernaudo e Dott. Straticò, hanno certificato che le attività dei NCP fossero state realmente svolte.

Ma, colpo di scena, sia la Bernaudo che Straticò affermano giusto il contrario attraverso specifiche missive inoltrate al commissario ad acta Massimo Scura, al Collegio Sindacale e al Dirigente l’Anticorruzione dell’ASP

L’amara realtà è che l’attività dei NCP dell’ASP di Cosenza sia solo una gran presa in giro, costata fino ad ora milioni di euro senza che sia stato prodotto alcun beneficio in termini di salute a favore dei cittadini e che la favola relativa alla diminuzione degli accessi dei cosiddetti “codici bianchi” in pronto soccorso sia…  giusto una favola, il cui tanto decantato finale è stato sempre sistematicamente smentito sia dagli stessi direttori dei Pronto Soccorso e sia dai direttori generali che si sono succeduti nell’Azienda Ospedaliera.

La verità vera è che i medici di base rappresentano una casta che ciclicamente va…supportata (!), soprattutto in previsione di scadenze elettorali, e questo da sempre non è sfuggito ai maggiori sponsor del dg Mauro, tra cui spicca Madame Fifì, al secolo Enza Bruno Bossio, la quale da burattinaia qual è ha costretto Mauro ad adottare la delibera di pagamento nonostante egli stesso avesse affermato le condizioni ostative al pagamento.

La miserevole reazione del dg Mauro alle affermazioni della Bernaudo e di Straticò è stata quella di deferire gli stessi al Collegio di Disciplina, minacciandone addirittura il licenziamento.

A nostro avviso, il “Dirigente” da licenziare sarebbe giusto Faccia di Plastica stesso per la sua incapacità di gestione, in quanto è paradossale affermare da un lato che non vi sono le condizioni giuridico/economiche per poter pagare i NCP e dall’altro adottare una delibera di pagamento. Riteniamo che nell’intera vicenda Mauro rischi di suo circa un eventuale interessamento della Corte dei Conti: in una meravigliosa e maledetta terra, ostaggio di politichicchi da quattro soldi come la Bruno Bossio, possiamo comprendere, sebbene senza accettare, l’essere burattino ma l’essere coglione è veramente troppo.