Cosenza, sanità privata. La nuova brillante idea dei Morrone: contratti a 38 ore e dipendenti come porte girevoli

Da oggi 1° settembre il famigerato Gruppo San Bartolo (quello della famiglia di Ennio Morrone) della sanità privata fa partire i turni a 38 ore settimanali per i lavoratori nonostante né l’Aiop e né l’Ampit nei loro contratti le prevedano…

La “mossa” dei Morrone e dei loro suggeritori prevede un giorno di ferie per “ammortizzare” le ore in più ma se proprio il dirigente della Regione, il dottor Bevere, dovesse rispondere con un altro secco no a questa “furbata” nei confronti dei lavoratori, non c’è dubbio che queste 38 ore tirate fuori come un coniglio dal cilindro di un mago, altrettanto magicamente sparirebbero…

Ma l’aspetto fondamentale della questione è che ogni anno entro la scadenza del 30 gennaio le cliniche accreditate devono comunicare alla Regione il tipo di contratto che intendono applicare ai lavoratori. La San Bartolo, nel caso specifico, ha comunicato che avrebbe applicato il contratto Aiop, di conseguenza fino al 30 gennaio 2021 non si potrebbe assolutamente cambiare tipologia di contratto… Ma nel frattempo sono state assunte ben 12 persone alla San Bartolo perché mancavano Oss (operatori sociosanitari) e infermieri nella pianta organica e sono stati assunti con un contratto Aiop di 2° livello e quindi sottopagati… A questo punto, per “riempire” le 38 ore settimanali alla clinica Misasi (che fa parte del gruppo San Bartolo, essendo la seconda clinica dei Morrone), Ennio e i suoi figlioli hanno pensato bene di spostare questi 12 nuovi “clienti” nella seconda clinica, inserendoli nei turni… Questo significa, dunque, che non era affatto vero che mancavano Oss e infermieri alla San Bartolo ma che si trattava come al solito di assunzioni clientelari, “inventate” per pagare le solite cambiali elettorali, relative in questo caso all’ultima campagna elettorale per le Regionali di Luca (bambino mio) Morrone.

Cosa succederà adesso? Il dirigente Bevere deve stare molto attento alle “combriccole” che fanno alla Regione per far passare il contratto di Luca Morrone. Bevere aveva chiaramente detto agli sciacquini dei Morrone di attendere prima di dare il via al contratto perché c’era una procedura di verifica in corso. Ma è del tutto evidente che i Morrone non hanno atteso un bel nulla ed hanno dato il via al contratto perché credono di poter fare ciò che vogliono. In tutto questo, i commissari del concordato preventivo brillano, come al solito, per la loro latitanza. A questo punto, siamo molto curiosi di verificare quello che farà la Regione e, come sempre, vi terremo aggiornati.