Costa Pulita, indagato il presidente della Provincia di Vibo Valentia. Il M5S: “Si dimetta”

Andrea Niglia

Anche il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, risulta indagato nell’operazione di oggi in qualità di sindaco del centro del Vibonese. Insieme a Niglia, sono indagati anche diversi esponenti politici accusati, a vario titolo, di aver agevolato il clan di Briatico al cui vertice è il presunto boss Antonino Accorinti. Tra questi: l’ex sindaco di Briatico Francesco Prestia; l’ex assessore comunale Domenico Marzano; l’ex consigliere comunale Sergio Bagnato; l’ex consigliere comunale di Vibo Valentia Giancarlo Giannini; il direttore della filiale della Banca popolare di Maierato, Ernesto Clerici; i dipendenti della Capitaneria di Porto di Vibo Marina Aldo Gallucci e Domenico Grillo; l’imprenditore di Briatico (che è stati arrestato) Giuseppe Granato; l’ex vicesindaco del Comune di Parghelia, Francesco Crigna. Altri amministratori sono indagati invece per presunti rapporti con il clan Il Grande di Parghelia.

NIGLIA: “ESTRANEO AI FATTI”

“L’informazione di garanzia, che mi è stata notificata dall’autorità giudiziaria, è un atto a mia tutela che mi consentirà di dimostrare la mia completa estraneità in vicende che risalgono a diversi anni fa. Ho dato, pertanto, mandato ai miei legali di avviare i procedimenti previsti dalla legge per farmi sentire, al più presto, dal Pubblico Ministero. Intendo, infatti, mettermi a completa disposizione dall’autorità giudiziaria, sicuro della mia assoluta estraneità ai fatti oggetto di indagine”. E’ quanto ha dichiarato attraverso una nota Andrea Niglia, Presidente della Provincia di Vibo Valentia e sindaco di Briatico.

IL M5S: “NIGLIO SI DEVE DIMETTERE: CORRUZIONE DILAGANTE”

“Andrea Niglia lasci la poltrona di sindaco di Briatico e la presidenza della provincia di Vibo Valentia, poiché indagato dalla DDA di Catanzaro per concorso esterno in associazione mafiosa con l’accusa di aver favorito la cosca Accorinti  ”.

Lo dichiarano i parlamentari M5S della commissione Antimafia e gli eletti in Calabria: “Non si può accettare che rimanga ancora al governo Niglia, eletto presidente della provincia di Vibo il 28 settembre 2014 con l’appoggio dei renziani del Pd, esponenti di Ncd, Forza Italia e Fratelli d’Italia.  Su Niglia pesa questo ennesimo macigno, giunto a breve distanza dalla pronuncia della Cassazione di decadenza dalle cariche per incandidabilità connessa allo scioglimento per infiltrazioni mafiose, nel 2012, degli organi elettivi del Comune di Briatico “.
” Lo Stato – incalzano i parlamentari delMovimento 5 Stelle – ha colpevolmente abbandonato la   Provincia di Vibo Valentia, già segnata in profondità da casi di malaffare e gravi tradimenti in ruoli di responsabilità pubblica, con un territorio inquinato e impoverito dalla ‘ndrangheta.
Le contiguità – denunciano i parlamentari M5S – sono enormi sul posto, per cui la vita democratica è impossibile, il voto è inquinato e gli effetti si vedono tutti,nell’amministrazione pubblica e nel tessuto economico e sociale, per certo tra i più poveri d’Europa. La vicenda Niglia è diventata una vergognosa telenovela, con continui rinvii per cavilli giuridici e con altrettanti rimpalli di decisioni.
Nel frattempo, i partiti che fecero eleggere Niglia alla presidenza della Provincia di Vibo Valentia, dal Pd a Ncd, Forza Italia e Fratelli d’Italia, sono muti e fermi, quindi compartecipi”.