Calabria Covid 29 aprile
di Vincenzo Gallo
In Calabria la situazione non migliora. A rischio la vita delle persone ma anche la stagione estiva. Ieri 473 nuovi casi, di cui 185 in Provincia di Cosenza, 5 nuovi ingressi e 3 ricoverati in più in terapia intensiva, che sono risultati pari a 48. Il valore massimo della terza ondata è stato di 50 unità il 18 aprile.
Le persone ricoverate con sintomi diminuiscono solo di due unità (473). Il valore massimo della terza ondata è stato pari a 482, raggiunto il 26 aprile.
Le persone in isolamento domiciliare sono 14.431. Il primo aprile erano 10.194.
I guariti/dimessi sono stati 403, raggiungendo le 43.708 unità dall’inizio dell’epidemia.
Le persone decedute sono state 5, superando le 1000 unità (1010) dall’inizio dell’epidemia e 901 dal 15 ottobre.
La Calabria è sempre più da sola in testa alle regioni italiane per incremento percentuale dei contagi nell’ultima settimana e si colloca al sesto posto per numero di positivi su 100.000 abitanti, superando ieri anche il Lazio.
E’ evidente che le limitazioni della zona arancione e le nuove aperture non riescono a far migliorare la situazione ed appare sempre più incomprensibile l’uscita dalla zona rossa dopo una sola settimana. E’ a rischio la vita di persone, ma anche la stagione estiva, nonostante siano numerosi i comuni entrati in zona rossa, su iniziativa regionale, soprattutto in Provincia di Cosenza.
In questa fase, prima delle vacanze, c’è necessità di ridurre le opportunità dei contatti tra le persone e non di aumentarli. Bisognerebbe inoltre accrescere con estrema urgenza i posti letto e il personale sanitario, perché i fondi sono disponibili, e puntare con ancora maggiore decisione sulle vaccinazioni.
I dati degli ultimi giorni al riguardo sono positivi, perché le dosi somministrate giornalmente hanno superato più volte le 10.000 unità.
Le somministrazioni al 30 aprile ore 6.12 risultano 526.180, circa 12.000 in più rispetto a ieri, anche se ancora poche rispetto ad una popolazione di circa 1,9 milioni di abitanti.
