Covid. Calabria, Liguria e Veneto con Rt sopra l’1. L’Iss: “Mantenere le restrizioni anche dopo le feste”

Per la prima volta, dall’inizio della seconda ondata Covid, il tasso di occupazione delle terapie intensive in Italia torna sotto il livello di guardia fissato al 30 per cento, anche se ancora in dieci regioni questo obiettivo non è raggiunto. E questa è la buona notizia del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità. Che, per altro, verso rileva come l’indice di contagio Rt continua ancora a salire raggiungendo lo 0,93 per cento e, in quattro regioni, ha superato l’1 per cento.

E’ la terza settimana consecutiva di aumento, quella relativa al periodo 21-27 dicembre. In 4 regioni (Basilicata, Calabria, Liguria e Veneto) è sopra 1, in Puglia e Lombardia è a 1. “La Regione Veneto oltre ad un Rt puntuale maggiore di uno si accompagna ad una incidenza particolarmente elevata. Nella settimana di monitoraggio si osserva una diminuzione generale del rischio, principalmente dovuta a una lieve riduzione nei tassi di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e aree mediche”, si legge nel report che sottolinea la necessità di proseguire con le misure restrittive dopo lo feste in Calabria, Liguria e Veneto che presentano uno scenario tipo 2. Questo “desta particolare preoccupazione e pertanto si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche alla fine di queste festività”.

Nove regioni sono classificate a rischio basso, undici a rischio moderato, di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Una regione, la Sardegna, ha una classificazione del rischio non valutabile -equiparato a rischio alto- data la bassa percentuale di completezza dei dati. Ma l’Iss teme che i prossimi monitoraggi possano essere peggiori sia per l’effetto delle feste sia perchè in questi giorni il numero dei tamponi effettuato è stato più basso e questo potrebbe non radiografare in maniera completa la situazione.

“Sebbene si osservi una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (305,47 per 100.000 abitanti vs 329,53 per 100.000), complessivamente l’incidenza rimane ancora molto elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese – si legge nella bozza -.Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle regioni un rischio moderato o alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Ciò conferma la necessità di mantenere la linea di rigore delle misure del periodo delle feste.