Covid, le nuove misure del governo. Conte: “Sindaci potranno chiudere vie e piazze. Licei, orario flessibile”

“Questo provvedimento dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata di contagi che sta interessando severamente non solo l’Italia, ma anche l’Europa”. A più di quattro mesi di distanza dall’ultima conferenza stampa serale in diretta televisiva, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte torna a parlare agli italiani per annunciare le nuove regole restrittive decise dal governo per contenere la diffusione del coronavirus. “Non possiamo perdere tempo”, spiega il premier. “Dobbiamo mettere in campo tutte le misure necessarie per scongiurare un nuovo lockdown generalizzato. Il Paese non può permettersi una nuova battuta d’arresto”. È per questo che il governo ha deciso di dare nuovi poteri ai sindaci, che ora potranno disporre coprifuoco locali a partire dalle ore 21 in vie e piazze dove si verificano assembramenti. Per quanto riguarda i bar e i ristoranti, invece, confermata la chiusura alle 24 e massimo sei persone al tavolo, mentre è vietata la consumazione in piedi a partire dalle 18. Sale slot, bingo e scommesse consentite solo dalle 8 alle 21, mentre l’eventuale stop alle palestre verrà deciso fra 7 giorni. “Diamo una settimana di tempo alle palestre per allinearsi ai protocolli di sicurezza“, annuncia il presidente del Consiglio, “Qualora non venga applicato, saremo costretti a chiuderle”. Novità in vista anche per la scuola: “Continuerà in presenza, ma permetteremo orari flessibili per le scuole superiori“, spiega, specificando che l’ingresso in aula sarà a partire dalle 9.

Locali chiusi alle 24, nuovi poteri ai sindaci – Come anticipato nelle scorse ore, il punto di caduta delle trattative tra governo, scienziati e Regioni sui locali è la chiusura alle 24 (già in vigore), in modo tale da non pesare su un settore in grande sofferenza da mesi. Confermato l’obbligo di massimo sei persone per tavolo, l’ok alla consegna a domicilio e l’asporto fino alle 24. Vietato dalle 18, invece, consumare alcol e cibo in piedi. Tutti i ristoratori, inoltre, “dovranno affiggere un cartello” su cui è indicato il numero massimo di persone ammesse. Nessuna limitazione negli ospedali, negli aeroporti, lungo le autostrade. Una delle novità riguarda invece gli enti locali, che potranno disporre una sorta di coprifuoco momentaneo: “I sindaci dispongono la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private“, si legge nella bozza del dpcm. Prevista una stretta per bingo, sale scommesse e slot: le attivitàsaranno consentite dalle 8 alle 21.

Stop alle sagre, consentite le fiere nazionali – Accolte in parte le richieste avanzate sabato dal Comitato tecnico scientifico sugli eventi aperti al pubblico: “Sono vietate le sagre e le fiere di comunità”, si legge nella bozza del decreto, mentre “restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale ed i congressi, previa adozione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro”. Sospesi i convegni, “a eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza“.

Il provvedimento è arrivato al termine di un weekend fitto di vertici di maggioranza, tavoli con Regioni ed enti locali e riunioni del Comitato tecnico scientifico. Su un punto si sono detti tutti d’accordo: la priorità, in questa seconda ondata di coronavirus, è “salvaguardare al massimo scuola e lavoro“. Lo aveva detto sabato il ministro della Salute Roberto Speranza, lo ha confermato domenica il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini al termine dell’ultimo confronto con l’esecutivo. Le divisioni però non sono mancate, tra i governatori decisi a fare di tutto per mantenere alle 24 la chiusura dei locali e impedire lo stop alle palestre, mentre parte della maggioranza, Pd in testa, chiedeva misure più decise per frenare i contagi. Fonte: Il Fatto Quotidiano