Crotone. Autolinee Romano, i dipendenti non credono alle chiacchiere di Orsomarso: sciopero anche oggi

CROTONE – Prosegue anche per la giornata di oggi l’astensione dal lavoro degli oltre 200 dipendenti della Autolinee Romano che già lunedì hanno bloccato tutte le attività – compresi  per protestare conto il mancato pagamento dell’intero stipendio. In busta paga, infatti, c’era solo il 50 per cento del salario. A fermarsi sono stati tutti i 230 dipendenti: anche gli amministrativi e gli addetti alla biglietteria, non solo gli autisti, proprio perché i tagli hanno toccato tutti.

Non è servito a risolvere la problematica l’incontro con l’assessore regionale ai trasporti, il neo senatore Fausto Orsomarso, svolto lunedì pomeriggio, le cui rassicurazioni non sono state ritenute valide dall’assemblea dei lavoratori.

La situazione è grave. L’azienda in una lettera inviata alle organizzazioni sindacali, oltre che alla Regione Calabria, al Comune di Crotone e alla Prefettura, nelle scorse settimane aveva fatto sapere: “Ogni mese registriamo che le prestazioni rese costano più di quanto le tariffe e i corrispettivi consentono di recuperare. La Regione Calabria – prosegue la nota – conosce bene il problema, l’aumento del costo del gasolio e dei servizi necessari per il funzionamento rende totalmente insufficienti i corrispettivi che incassiamo per il Tpl”. Pertanto la Romano ha annunciato: “siamo costretti a comunicare che non abbiamo più risorse per garantire il completo pagamento delle retribuzioni”.

La protesta dei lavoratori nasce sia dal mancato pagamento dell’intero stipendio, ma soprattutto perché, come dice il dipendente Francesco Aprigliano: “Siamo più preoccupati per la tenuta dell’azienda in una prospettiva futura. La lettera dell’azienda è allarmante, ora le istituzioni ci tutelino, intervenga in primis il sindaco di Crotone, visto che il servizio riguarda questo territorio”.

“L’azienda – ha detto un altro dipendente, Vincenzo Maida – giustifica tagli e riduzioni di stipendio ormai da tempo con la pandemia e il caro carburanti, sembra che la Regione Calabria per quanto ci riferisce l’azienda, si sottragga al suo dovere di intervenire tutelando l’azienda stessa, ma a dire il vero a noi non è mai stata data certezza di queste doglianze. Avremmo preferito un’interruzione dei servizi invece di colpire ancora una volta la parte debole, che sono i lavoratori”. Fonte: Il Crotonese