Crotone tra palco e realtà al grido di “Viva Mamma Rai!”

CROTONE TRA PALCO E REALTA’

di Antonella Policastrese 

Alla vigilia di Natale il set di Piazza Pitagora per la notte di Capodanno è delineato quasi nella sua interezza, giacché anche l’impianto audio sembra funzionare a meraviglia tanto da far tremare i palazzi intorno. Salta agli occhi l’irrisorietà degli spazi destinati al pubblico, è palese che se gli spettatori fossero sardine non sarebbe possibile ammassarne più di mille in quella “scatola”. Nonostante tale evidenza, si continua a invitare la gente da ogni dove a venire a Crotone ad assistere all’”evento del secolo”, addirittura mettendo a disposizione corse straordinarie di treni e autobus.

Nessuno che abbia avuto l’accortezza di fornire dati sulla capienza degli spazi; è stato detto di tutto e di più, ma davvero nulla sulle informazioni di servizio da fornire doverosamente a coloro che vorranno esserci in Piazza Pitagora la notte di San Silvestro. Questo è abbastanza grave. Quando è ancora possibile passare a piedi da dietro il palco, transitando dai portici già ingabbiati, si ha l’impressione di essere al circo quando montano la gabbia dei leoni e stendono quel tunnel a sbarre da dove le fiere avranno accesso alla pista. Allo stesso modo una trincea fatta di gabbie consentirà agli artisti, a ballerini e orchestrali di salire sul palco per l’esibizione. Tutto sembra irreale, come irreale è guardare un centro cittadino che appare come immerso e isolato in un’emergenza pandemica. Insomma, così sono andate le cose, oramai è fatta e da “prigionieri” dello show non resta da dire altro che “gecmis olsun” – possa passare presto- tradotto dal turco (la citazione è tratta dal film “Fuga di Mezzanotte” di Alan Parker) e tanto per rendere meglio l’idea.

LA SOLITUDINE DEI NUMERI… PRIMA


Da più parti ci si chiede quanto costerà l’intera operazione, chi sono i partner e che ruolo ha avuto ognuno di essi, ma neppure alla fine della corsa si saprà quanti quattrini sono passati di mano in mano e tantomeno in quali mani andranno a finire. Lo scopo ultimo, quello dichiarato, era fare in modo che Crotone rimanesse “ingravidata” dal turismo. L’altra categoria di numeri, quelli relativi alle presenze registrate per lo show, ai pernottamenti, ai coperti serviti nei ristoranti e alle aree geografiche di provenienza degli spettatori, saranno resi noti e addirittura strombazzati molto prima che il palco verrà smontato. Di certo le aree di provenienza degli spettatori che saranno presenti la notte di Capodanno, si conoscono già in anticipo, vista la consuetudine che a Natale, a Pasqua e Ferragosto i crotonesi che risiedono in ogni angolo d’Italia, d’Europa e del mondo, hanno di ritornare al paese natio, dei nonni e dei parenti…

LE VERITA’ NASCOSTE
Ma a questo punto la trama si infittisce e la “carne da mettere al fuoco” è tanta. Cominciamo dal versante della spesa. Bisogna capire che quando un ente pubblico spende o sperpera denaro pubblico ed è chiamato a renderne conto, il metodo adottato è quello altrimenti noto come “Le mille e una notte” laddove si sottende, citando la celeberrima raccolta di novelle, che “la verità non sta in un sogno soltanto, ma in mille sogni”. Traslandone il significato per comprendere come si rende pressoché impossibile risalire a un costo ben definito talune operazioni di spesa pubblica, essa viene suddivisa, secondo i capitoli di bilancio da dove si è attinto, in una miriade di delibere, determine e decreti, seppure tutti questi atti siano finalizzati a una unica centrale di costo, sia essa una opera pubblica oppure una mega-kermesse, come nel caso dello spettacolo con Amadeus. Ciò vale dunque sia per la Regione Calabria quanto per il Comune di Crotone.

ALLATTARE IL CANE A SEI ZAMPE, COME FOSSE LA LUPA DI ROMA
Quest’ultimo, uno dei tre partner insieme alla Regione e a Calabria Film Commission, solo inizialmente ha dichiarato la spesa sostenuta, oltre 150 milia euro, per demolire e asfaltare Piazza Pitagora. Non ha detto invece quanto altro ha sborsato e dovrà sborsare per il rifacimento della segnaletica stradale, per acquisto di piante e fiori, per adornare le aiole spartitraffico, per le panchine in marmo ed elementi di arredo urbano in genere, per noleggiare i cessi e per tutti quegli altri lavoretti di logistica che si sono resi e si renderanno necessari per l’evento. Da questo conto resta da definire quanto dovranno sborsare le casse comunali per pagare straordinari, notturni e festivi ai propri dipendenti coinvolti nell’operazione Capodanno. Poi ci sarà da affrontare la spesa per il ripristino dei luoghi e da aggiungere alla lista c’è ancora l’esborso per l’operazione “Natale in centro” : addobbi natalizi lungo le strade, casette di Babbo Natale, micro eventi itineranti con artisti locali, il tutto partendo dal costo iniziale dichiarato che si aggira intorno ai 170 mila euro, prelevati dalla mitica mammella del “cane a sei zampe”. Consultando quante e quali delibere, determine e decreti, ma dicesi sogni, sarà possibile risalire alla verità dell’esborso totale? Quien sabe…

ISSO – ISSA E ‘O MALAMENTEA questo punto veniamo all’altro partner dell’operazione capodanno, cioè la Calabria Film Commission. Non si conoscono documenti ufficiali in merito e sul ruolo di tale soggetto, a parte una liquidazione in suo favore di 600 mila euro dalla Regione Calabria risalente al novembre scorso e dunque, da quanto si apprende per vie ufficiose, per tutto quello che riguarda il supporto tecnico e l’assistenza in loco (dalla fornitura di manodopera locale per il montaggio del palco e per la sorveglianza, sino al reperimento di vitto e alloggio per tecnici, artisti e quanti altri al seguito) se l’è vista e se la sta vedendo Calabria Film Commission nel ruolo di advisor. E se l’è vista pure per la “pappagallata” sotto la Colonna di Capocolonna con i ballerini di “Ballando con le stelle”; per le riprese video che andranno in onda durante lo show (insieme alle pubblicità di detersivi, pannoloni e reggiseni) e forse, ma è solo un “si dice” per i microinserzionisti locali cui sarà consentita una comparsata in tv con la consegna di una forma di pecorino, di una bottiglia di vino o di una soppressata tipica (attenzione, questi soggetti, cioè i microinserzionisti, pagano profumatamente per tali comparsate, operazione che è ben lungi dall’essere un generoso slancio della Rai per la valorizzazione delle tipicità locali).

Dunque, Calabria Film Commission è come il “Mister Wolf” di “Pulp Fiction, risolve problemi, ma anche come lo “zaraffo” nel gioco delle “tre carte”. A chi presenterà fattura per i servizi resi, con o senza ricarico, e quanto e da chi si farà pagare per il lavoro svolto? La risposta è sempre la stessa: quien sabe…

E non finisce qui l’irresistibile ascesa di Calabria Film Commission che, per come annunciato dalla vicepresidente della Regione Calabria nonché cugina dell’impresentabile Ciccio “bummino” Cannizzaro, già figlioccio di Totò Caridi e oggi numero uno (!) di Forza Italia, Giusi Princi, ricoprirà il medesimo ruolo di “Mister Wolf” anche nel 2024 grazie a un accordo della Regione Calabria con RaiCom (lo stesso ramo d’azienda della televisione di Stato che ha fornito la kermesse di Capodanno) per valorizzare il patrimonio culturale e attrarre il turismo. “L’obiettivo della Regione è incentivare il turismo in Calabria anche attraverso la promozione in programmi nazionali, culturali e di intrattenimento che valorizzino e facciano scoprire i siti culturali e le bellezze della nostra terra”. Così è dichiarato in una nota del governatorato. Sempre e soltanto la Rai, sempre e soltanto la televisione, come se la gente trascorresse la propria vita davanti a uno schermo.
D’altra parte alla Cittadella di Catanzaro non conoscono altro mezzo per narrare la Calabria: “…La ricaduta di questa importante campagna promozionale della Calabria contribuirà anche a cambiarne la percezione, narrandone una nuova storia di terra ricca di arte, storia, cultura, gastronomia: una regione da far conoscere, far scoprire, da far amare”.
Così ha sottolineato la vicepresidente Princi. Sempre cugina di Ciccio ‘u panzuni con tutto quel che segue…

VA DOVE TI PORTA IL TESORETTO
Ma in realtà altre vie da percorrere per raggiungere il fine in specie, alla Regione le conoscono eccome, basta percorrere milioni di chilometri per essere presenti a ogni fiera o esposizione che si svolge nel mondo; eccone alcune di tappe percorse nel primo trimestre del 2023: Oslo; Madrid ; Dusseldorf; Milano; Monaco di Baviera; Berlino; Napoli; Vienna; Lugano; Bergamo. Altre partecipazioni in remote località del globo (ovviamente terracqueo…) sono state effettuate nel corso del 2023 e altre ancora ne sono previste per il 2024, l’anno che verrà.

Il tesoretto cui attingere per tutte le attività attinenti la promozione turistica della Calabria è contenuto in un documento che si chiama “Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile 2023-2025” predisposto e approvato dalla Giunta Regionale nel mese di giugno del 2023. La sua dotazione finanziaria è di € 14.572.973,51; una montagna di soldi alta come l’Everest; assolutamente sproporzionata rispetto ai bisogni reali di una regione sempre muro a muro con l’ospedale e che avrebbe bisogno di uno di tutto. Da questo dato è possibile immaginare quanto si sia potuto spendere per comprare due edizioni dello show di marca Rai “L’Anno che verrà” e quanto la Rai, solo e soltanto la Rai si stia pappando da quel tesoretto, nonostante nel documento programmatico della Regione Calabria sia specificato che si farà “Pianificazione e realizzazione di programmi di comunicazione sui diversi canali media generalisti, semi-generalisti e specializzati (es. Rai, Mediaset, La7, Sky, piattaforme dedicate) “e che si porranno in essere “Partnership di grandi eventi di comunicazione ambientati in Calabria, che oltre a dare grande visibilità alla regione per l’elevato numero di telespettatori” e con chi mai se non con la Rai!

Ebbene, posto che si suole dire “Mamma Rai” quando si fa menzione della rete televisiva di stato, mai si è visto una figlia allattare sino a sfinimento la propria madre: come a dire: “il povero non aveva, ma elemosina faceva” e che elemosina!
Tutto ciò discende da una legge regionale, la n° 21 del 21 giugno 2019, vi discende anche la piena e sontuosa investitura di Calabria Film Commission cui è stato assegnato anche il compito della promozione turistica del territorio.

“Viva la Rai” era una famosa canzone sul filo dell’ironia di Renato Zero ripresa in chiave ancora più umoristica dalle “Ragazze coccodè” di Renzo Arbore e dunque per l’edizione crotonese de “L’anno che verrà” la notte di San Silvestro sarebbe stato bello riascoltarla dagli interpreti che l’hanno reso famosa quella canzone, ma purtroppo non saranno tra gli ospiti di Amadeus quella notte.

E dunque, vista l’enfasi che si è creata e voluta creare intorno all’evento televisivo non desterebbe meraviglia se al primo nato del nuovo anno venisse imposto il nome di Amadeus e se la nuova Piazza Pitagora venisse intitolata a colui per il quale ne è stato cambiato il volto, sempre ad Amadeus, ovvio.
Crotone canterà lo stesso la notte del 31 dicembre, nonostante si dica che “pancia piena fa cantare, non camicia nuova” evidentemente i crotonesi si accontentano di avere la camicia nuova e la Regione Calabria gliene ha fornito una di seta. Ovviamente bianca e d’ordinanza, come quelle che si mette il “capo” quando fa i suoi video e parla in “cusendino” arcaico. Così arcaico che finalmente – com’è accaduto per il video della demolizione del palazzo di Torre Melissa – si sono decisi a mettergli i sottotitoli. Viva la Calabria, pardon viva la Rai…