Depurazione, il mega appalto è saltato. E ora Gallo “punta” Granata

Alfonso Gallo ha programmato per domani una seconda visita al Consorzio Valle Crati. Naturalmente è tutto ufficioso, ma secondo quanto anticipato con una nuova missiva indirizzata a tutte le sigle sindacali (quelle stesse che continuano solo ad abbaiare ma che fattivamente non capiamo bene come si stiano muovendo), gli stipendi di questo mese non potranno essere pagati.

Alfonso Gallo
Alfonso Gallo

E noi… che a Gallo l’avevamo già avvisato per tempo ormai possiamo far ben poco, se non ricordargli che la colpa è sempre di quel presidente, che ha il cognome come un colore e il nome con la “ics” e se vuole rivedere i suoi soldi dovrà cambiare strategia ancora una volta.

Ora possiamo dirlo, e lo diciamo, anche con un certo orgoglio. Tutto è compiuto: il mega appalto da 35 milioni di euro in project financing e da oltre 200 milioni di gestione che doveva cambiare volto alla depurazione cosentina, è saltato.

Volatilizzato come quello di Calabria Verde e senza neanche bisogno di annullamento in autotutela da parte della Regione, tanti sono stati i disastri che hanno combinato quell’incapace di Granata e i suoi sodali.

Le promesse fatte dall’ormai ex presidente della Provincia Mario il cazzaro non potranno essere concretizzate (noi ci siamo capiti).

L’imprenditore Gallo lo ha capito anche (forse con un po’ troppo ritardo però) e adesso cerca di far muovere le sigle sindacali e quindi i dipendenti stessi, probabilmente è convinto che possano proprio loro (i dipendenti) oggi essere la sua arma, e magari pensa: “Ora che la gara è saltata per colpa di un cretino, ed io ho ancora la proroga, mi conviene battere il ferro finchè è caldo…”.

In altri termini: finché potrà usare i dipendenti come forma di ricatto nessun sindaco “appartenente” al Consorzio Valle Crati sarà incolume da azioni.

Granata e Occhiuto
Granata e Occhiuto

Sindaci, adesso aspettatevi che venga chiesto dai sindacati ai dipendenti di recarsi direttamente da voi per chiedere umilmente e pietosamente la firma del Contratto dei Servizi, che Granata non è stato in grado di farsi firmare o che giustamente non gli avete voluto firmare, visto il modo con cui prende e non dà (e qui ci siamo capiti di nuovo).

Adesso viene il bello per Granata e Mario il cazzaro. Loro che hanno provato a giocare con Gallo, dovevano pur aspettarsela una risposta. Caro Gallo, ci stai simpatico solo perché siamo certi che stai dalla parte dei buoni, non lo diciamo ma è evidente che sei dietro il gruppetto di dissidenti…
Allora, mentre ufficialmente Granata fa finta di (ri)ciclare il nuovo movimento La Svolta a sostegno di Mario il cazzaro, nei fatti va girovagando come un’ape di fiore in fiore (non pensate che stiamo parlando di donne, ce ne guarderemmo bene, visto il soggetto…) e sta già provando a chiudere sin da subito un nuovo accordo che gli consenta di conservare la poltrona.
E’ per questo che va chiedendo a gente vicina ai Foggetti (?!?) e a Potestio di candidarsi con lui al Comune ma senza nessuna possibilità di successo. Non perché non trovi i candidati ma perché Occhiuto non potrà mai ricandidarsi a guidare il Comune. Lo sanno tutti…
Ma Granata non ha ancora capito che ormai lui è fuori ugualmente, anche a prescindere dalle sorti del suo caro cazzaro, perché il commissario prefettizio non appena capirà anch’egli il gioco delle tre carte sarà costretto in primis a sfiduciarlo. E quindi a cacciarlo a calci in culo.
Noi vogliamo ricordare al commissario, prefetto Angelo Carbone, che tutte le paventate minacce di Granata andranno in fumo, e quindi di non accettare nessun tipo di compromesso con questa persona (noi ne siamo già al corrente…).
Ai sindaci del Consorzio ricordiamo che se anche la fumosa Azienda Speciale fosse da considerare legittima (e comunque non lo è), bastano comunque un paio di buoni ed onesti primi cittadini per mandare a casa Granata.
Ad esempio, il sindaco di Rende Marcello Manna e il sindaco di Rose Mario Bria sono già più che sufficienti per prendere in mano le redini della barca e riportare tutto alla legalità.

Lo diciamo seriamente: se avete il coraggio di farlo e volete realmente conservare anche la vostra poltrona, fareste cosa saggia ad iniziare quella fase di rinnovamento tanta annunciata. Sindaco Bria, non si affidi a logiche di potere targate PONZIO-TERESA DOCIMO-FRANCO ORRICO e lei, sindaco Manna, prenda le distanze da quel gruppo di delinquenti.
Ma questa è un’altra storia. Che racconteremo presto.