Diamante, sequestrata l’area del lungomare occupata da don Magorno e affiliati

I magistrati vanno e la Giustizia arriva?
La procura della Repubblica di Paola, guarda caso subito dopo il trasferimento del procuratore capo Bruno Giordano ha sottoposto a sequestro penale un’area demaniale del lungomare di Diamante occupata ABUSIVAMENTE da 20 anni da un famoso bar, il Caffè Ninì, frequentato assiduamente da qualche pm pubblico ma soprattutto da don Ernesto Magorno nonché dal suo codazzo di affiliati, amici e sodali.
Il sequestro è stato disposto dalla nuova gestione della procura, che fa capo a Pierpaolo Bruni e scaturisce dal reato permanente di occupazione abusiva di suolo demaniale ovvero il lungomare di Diamante, sottratto da venti (20) anni alla sua naturale vocazione di uso pubblico.