Ecologia Oggi, il patto tra Guarascio e Granata e le denunce delle Tute Gialle

Per raccontare questa storia dobbiamo ripartire dal presidente del Consorzio Valle Crati Maximiliano Granata. Dopo aver denunciato alla Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Cosenza gravi irregolarità nel pagamento dei dipendenti di Ecologia Oggi, si è zittito grazie all’accordo elettorale messo in atto con il direttore generale di Ecologia Oggi Rita Scalise per conto del patron Eugenio Guarascio.

Il feeling tra le tute gialle e Guarascio era finito da tempo. La goccia che aveva fatto traboccare il vaso? Non c’è dubbio. A marzo 2015 era emersa in tutta la sua gravità una questione spinosa. Parliamo della presunta irregolarità tra quanto dichiarato da Ecologia Oggi a titolo di pagamento degli stipendi e quanto effettivamente percepito dalle tute gialle.

Maximiliano Granata era stato il primo a denunciare profili illegali su tutta la matassa, riferendone in maniera ufficiale in due diverse sedute della Commissione Controllo e Garanzia.

Granata era arrivato anche alla decisione di bloccare i trasferimenti delle risorse finanziarie da destinare a Ecologia Oggi per la copertura dei costi del personale se non avesse ricevuto delucidazioni precise da parte della proprietà. Da allora però non ha più insistito sulla questione.

LA SEDUTA DELLA COMMISSIONE

Ma lasciamo che a parlare sia proprio Granata, il quale, nel corso di una delle due sedute della Commissione Controllo Garanzia, ha dichiarato: “… Abbiamo sempre sollevato questo problema e pertanto vogliamo fare chiarezza. Il 5 febbraio 2014 scrivevo a Ecologia Oggi per acquisire formalmente la dotazione organica al momento della sottoscrizione dell’appalto., la dotazione organica attuale, il personale assunto alla data della stipula del contratto e così via. Mi è stato consegnato un progetto con l’elenco dei dipendenti relativo ai soli anni 2011 e 2012, con l’omissione dell’elenco inerente l’anno 2013. Peraltro, si tratta di documenti che rimangono del tutto inefficaci e privi di validità perché non c’era nessuna firma, né da parte del rappresentante legale Eugenio Guarascio né da parte dell’amministratore delegato. Abbiamo anche chiesto la documentazione rispetto alle persone licenziate e decedute ma non abbiamo ricevuto nulla. In sostanza, ci sono stati forniti solo prospetti presunti e non certo il costo reale sostenuto dall’azienda”.

Eppure, Granata era stato pesantissimo: “Paghiamo 5 milioni 500mila euro a Ecologia Oggi per 137 dipendenti ma i costi reali che sostiene l’azienda sono circa 4 milioni 500mila euro”.

Secondo Granata, dunque, Ecologia Oggi avrebbe percepito in maniera molto dubbia circa un milione di euro in più rispetto al dovuto.

Voci sempre più insistenti e ormai dilaganti riferiscono che esiste un prospetto presentato da Ecologia Oggi nel quale sono annotati gli stipendi dei lavoratori, che però stranamente non corrispondono ai Cud rilasciati dalla stessa azienda per la dichiarazione dei redditi.

“… Il ruolo del Consorzio Valle Crati – dichiarava Granata davanti alla Commissione Controllo e Garanzia – è quello di tutelare i lavoratori. Il Comune di Cosenza paga 5 milioni 500mila euro per 137 unità. Serve un controllo sul dato di partenza e anche il ruolo della Commissione è quello di controllare per verificare se corrisponde al reale costo del personale. Dalle carte in nostro possesso abbiamo potuto notare sensibili differenze retributive tra il costo e quanto si è effettivamente percepito…”.

Non mancano gli esempi. “Per esempio, un lavoratore avrebbe percepito 15mila euro all’anno in più di quanto percepito realmente. Queste somme devono andare ai lavoratori e se il Comune di Cosenza sborsa soldi in più, è bene che i dipendenti ne siano al corrente…”.

Se fosse vero quanto dichiarato da Granata, saremmo stati davanti a un caso evidente di appropriazione indebita da parte di Ecologia Oggi. Eppure Granata, che di solito “minaccia” sempre esposti e denunce in procura, non ha fatto nessun passo ufficiale.

Le tute gialle lo hanno capito e hanno iniziato ad attaccarlo frontalmente. E lui, il prode Granata, che faceva e che fa?

Com’è stato possibile l’accordo tra Granata e Guarascio? Granata non ha denunciato in nessuna altra sede le gravi inadempienze contabili che aveva smascherato in Commissione e il braccio destro del patron Guarascio, per ripagarlo per non aver fatto uscire fuori il marcio, gli aveva assegnato una serie di servizi speciali a persone indicate da Granata, che poi avrebbe avuto i loro voti alle elezioni comunali del 2016, con l’elezione di Vincenzo Granata a consigliere comunale. Così come del resto risulta agli atti del fascicolo aperto contro Granata dal porto delle nebbie di Cosenza e sul quale ha indagato la Finanza, con tanto di intercettazioni dalle quali emerge l’accordo, con Ecologia Oggi che mette a disposizione uomini e mezzi dopo le segnalazioni di Granata.

Senza dimenticare poi il bando di gara con personale defunto (nel senso letterale del termine) per garantire spazi e assunzioni nuove all’assessore Vizza.

Ritornando al voto di scambio, il tutto è stato messo a tacere contando sulla parentela influente di un sottoposto del direttore generale, anche lui indagato, e alle coperture in Tribunale di Granata ma prima o poi si dovrà arrivare ad una conclusione.

Il sistema, nel frattempo, non si è fermato e da anni i lavoratori continuano ad essere vittime sia in termini economici sia in termini di sopraffazioni, fino ad arrivare ai licenziamenti illegittimi, che continuano anche con la benedizione del sindacati, che da anni scrivono documenti contro l’azienda, proclamano assemblee per un tornaconto aziendale ma poi nulla di concreto hanno denunciato in procura.

Un anno fa qualche temerario consigliere comunale cercò in un Consiglio di portare all’attenzione della politica quanto avveniva in azienda a danno dei lavoratori ma non è bastato neanche il consiglio comunale a ristabilire la serenità nei lavoratori. In particolare, l’assessore Vizza aveva detto parole di fuoco contro Ecologia Oggi, arrivando fino al punto di annunciare provvedimenti per come prevede il Csa in caso di soprusi e licenziamenti illegittimi, ma da allora Vizza non l’ha più visto nessuno.

Purtroppo, dopo un anni, la città è nelle condizioni in cui tutti vedete, sommersa dai rifiuti perché fa comodo al Comune e all’Azienda raccogliere cumuli e non differenziata. Basti pensare che, nonostante l’emergenza virus, Ecologia Oggi è stata l’unica azienda in Italia a subire manifestazioni, assemblee e persino uno sciopero per denunciare i soprusi e gli abusi messi in atto dal direttore generale Scalise nei confronti dei lavoratori.

I sindacati, come sempre, oltre a scrivere aria fritta, non hanno prodotto nulla in termini di denunce. L’assessore Vizza nemmeno a nominarlo: non si è reso conto che abbiamo fatto uno sciopero e che ancora una volta questo mese siamo stati in Comune per reclamare e mendicare lo stipendio di maggio, che ancora ad oggi non ci è stato retribuito.

Non faremo un passo indietro, non sarà la politica a decidere che fine dobbiamo fare ma saremo noi stessi a decidere nel momento in cui ci zittiranno, perché anche noi sopraffatti dal sistema, al punto di non avere più forza per gridare. Ma fino ad allora, continueremo a gridare, che piaccia alla Scalise oppure no.

Le Tute Gialle