Fascista? No, questa destra è affarista (di Antonio Padellaro)

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Dai titoli dei giornali appare evidente come il detto spagnolesco “Ai nemici la legge, agli amici il favor” sia la sintesi perfetta della legge di Bilancio targata governo Meloni. “Un posto non si rifiuta, i laureati facciano i camerieri” (su La Stampa, il pugno di ferro di Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro). “Dalle criptovalute al salva-calcio, le 12 sanatorie in arrivo” (sul Sole 24 Ore, la dolce carezza per contribuenti distratti o infedeli). Da ciò si evince quanto siano lontani dalla realtà coloro che criticano la manovra “perché priva di una visione” (Huffington Post). Invece, la visione c’è, chiarissima: premiare il blocco sociale (ed elettorale) di riferimento del destracentro, compattato su lavoro autonomo e partite Iva, sanando gli scantinati dove prosperano evasione ed elusione. Leggiamo dal Sole: “Criptovalute: sanatorie sui redditi pagando il 3,5% annuo”. Oppure: “Accertamenti: sanzioni scontate da un terzo a un diciottesimo”. E ancora: “Omessi versamenti. Si può recuperare senza sanzioni e interessi”. Fino all’orgia dei condoni: “Rottamazione cartelle. Lo sconto si estende anche all’aggio”. Qualche stupidotto (e noi tra quelli) si chiederà: e i contribuenti onesti? Quelli che versano fino all’ultimo euro di tasse, che saldano l’Iva, i nevrotici che corrono alla Posta a pagare le multe e che mai si farebbero cogliere in omesso versamento? Peggio per loro, viene da dire, anche perché appartengono, in prevalenza, al blocco sociale (ed elettorale) uscito sconfitto lo scorso 25 settembre. Trattasi di quei lavoratori dipendenti a cui le tasse vengono prelevate direttamente dalla busta paga, a cominciare dal pubblico impiego rappresentato (male) soprattutto dai partiti del centrosinistra.

Bisogna ammettere però che tra le dodici sanatorie ce n’è una assolutamente ecumenica, trasversale, che salda la destra alla sinistra poiché “esiste solo una grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa”: il calcio. A cui i nostri saggi e lungimiranti legislatori hanno concesso la sospensione dei versamenti Iva e ritenute per complessivi 889 milioni di euro, pagabili in comode 60 rate con una sanzione aggiuntiva di appena il 3% sulle somme dovute. Il marcio su Roma.