Ferrovie della Calabria, concorso truccato: tutti i raccomandati che abbiamo “sgamato”

Leonardo Straface e Palla Palla

Partiamo da un presupposto: la raccomandazione non è un reato, altrimenti le patrie galere italiane sarebbero state colme fino all’inverosimile. Farsi raccomandare da qualcuno in Italia non solo è lecito ma costituisce una sorta di status symbol e – anzi – più sei furbo e ci sai fare e più vieni apprezzato. Il problema (se così possiamo chiamarlo) arriva quando il “raccomandato” viene scoperto e messo in prima pagina da qualche media combattivo e che fa la guerra ai potenti. Allora, apriti cielo! Ti diffido, ti denuncio, ti meno (o ti faccio menare) e compagnia bella.

Come avrete intuito, stiamo parlando dell’ormai celeberrimo concorso truccato per autisti alle Ferrovie della Calabria dove 55 amici degli amici pensavano di poter vincere senza colpo ferire. Ma la partecipazione “esagerata” di quasi 1800 persone ha fatto andare in frantumi ogni tipo di “riservatezza” e così i nomi di questi 55 raccomandati (che non hanno commesso nessun reato, lo ribadiamo ancora) sono finiti giustamente in pasto alla gente così come i rapporti di parentela, comparaggio e altro che sono stati alla base del loro inserimento in graduatoria. Ora ci chiedono di fare un punto generale della situazione e noi siamo ben felici di accontentare chi ce l’ha chiesto.

IL PRIMO DELLA LISTA

“Il primo in lista (ben 59/60 risposte esatte) – ci ha scritto uno dei tanti esclusi dagli ammessi – si chiama Rocco Circosta… sarà mica parente di quelli che hanno le officine e quindi la manutenzione dei mezzi delle Ferrovie della Calabria?”. Noi non lo sappiamo con certezza se è parente o meno, ma di certo è il primo della lista e non si arriva primi della lista se non si ha qualche santo in paradiso.

La manutenzione ordinaria e straordinaria dei pullman è stata in mano ai Fratelli Circosta Srl dal 2007 al 2012. “Hanno vinto una gara europea”, affermava tempo fa il padrone delle Ferrovie della Calabria ovvero Giuseppe Lo Feudo. Era il 2007. “Non io, ma tutto il Consiglio di Amministrazione lo decise”. Morale: sessanta dipendenti in meno. Dove sono andati a finire? “Non li abbiamo licenziati. Alcuni sono andati in pensione. Altri adesso svolgono mansioni diverse”. Ci ha guadagnato la Pubblica Amministrazione? “Certo”. E come? Iniziano i calcoli. E vengono fuori i particolari della gara europea. “Venticinque centesimi di euro per ogni chilometro. La linea gommata ne percorre circa nove milioni all’anno. Due milioni di euro per Circosta, quindi. Solo due milioni a fronte dei due milioni e mezzo per gli operai. Anzi – corregge – ultimamente abbiamo rinegoziato il contratto. Perché la qualità, rispetto a prima, è leggermente diminuita. La ditta adesso (si parla del 2012, ndr) si occupa della manutenzione solo degli autobus che hanno meno dieci anni di usura”. Meno chilometri e meno soldi. E chi la fa ai mezzi più vecchi? “Noi”. Sfugge al direttore il senso di appartenenza alle Ferrovie, svendute al miglior offerente. La qualità, prima, non è mai stata in discussione. Sessanta operai sull’altare dei soldi. Gestione Lo Feudo. “Gigliotti non l’avrebbe mai permesso”, confessa un dipendente che vuole rimanere anonimo. “Era severissimo. Diritti e doveri. Non faceva sconti a nessuno. Eppure le cose allora funzionavano…”. Altri tempi… Per chiudere il siparietto, dopo l’esplosione dello “scandalo”, dal 2012 i Fratelli Circosta non hanno più in mano la manutenzione. Ma un tale che si chiama Circosta è al primo posto in graduatoria per un concorso: non commette nessun reato, sia chiaro. Ma evidentemente deve avere qualche qualità “nascosta”. Andiamo avanti.

IL SECONDO DELLA LISTA

“E lo sapete chi è il secondo della lista, tale De Luca Pierfrancesco? Lo sapete che pare sia anche lui della patria di Palla Palla?… Voglio darvi un altro nome di uno scienziato che per magia è arrivato 2° nell’ormai famoso concorso truccato delle Ferrovie della Calabria. Si tratta di De Luca Pierfrancesco da San Giovanni in Fiore. Qual è il suo santo in paradiso? A San Giovanni lo sanno tutti, perché il signor Pierfrancesco De Luca è il meccanico di fiducia del capo di gabinetto di Maruzzu e Palla Palla (a San Giovanni Oliverio lo chiamano tutti così) alias avvocato Gaetano Pignatelli, anche lui di San Giovanni in Fiore. Ma guarda un po’ il caso…”.

I FIGLI DEI DIPENDENTI

Passiamo adesso ai figli dei dipendenti, che sono forse la stragrande maggioranza dei raccomandati in lista. Uno è Paluci, figlio di un addetto della Ferrovie della Calabria e anche nipote di un autista, l’altro è Scordamaglia: anche lui ha il padre che fa l’autista sempre nelle Ferrovie della Calabria. Ma c’è anche Matteo Ciancio, figlio di un altro dipendente delle Ferrovie della Calabria.

E Carmine Ippolito Covelli, sarà mica parente del Covelli ex dirigente delle Ferrovie della Calabria? Non solo è parente di questo Covelli ex dirigente ma è nipote anche di Damiano Covelli, consigliere comunale a Cosenza del Pd, ex assessore, impiegato alla Regione come portaborse del consigliere Giudiceandrea e all’Università della Calabria. Un pappone di lusso al servizio da una vita di Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio.

Un’altra segnalazione arriva per Davide Doria, genero della signora Fabiano, dipendente delle Ferrovie della Calabria insieme all’ex marito, anche lui dipendente del potentissimo Lo Feudo. Perché alle Ferrovie della Calabria ci trovi anche le famiglie… allargate, sono moderni.

“In pratica questo concorso – ha commentato qualcuno – l’hanno fatto solo per figli nipoti o amici di amici”. Possiamo dargli torto?

I SINDACATI

E non è ancora finita. I sindacati occupano sempre un posto di primo piano anche se in questo concorso i nomi attribuibili a loro non sono molti.

Daniele Pescatore è il figlio di Mario, ex deus ex machina del sindacato di base (o autonomo, come preferite) Usb, dal quale però è stato “costretto” a dimettersi a gennaio. Il figlio Daniele, del resto, è stato già assessore a Mendicino col sindaco Piscitelli ed era stato inserito anche in quella lista di falsi precari all’Asp che avevamo già “sgamato” anni fa e che ha costretto Pescatore a trovarsi un altro lavoro truccando i concorsi alla faccia delle persone oneste.

Da Pedace invece ci fanno sapere che non è proprio vero che il leggendario Pino Rota della Cgil, capo della “parentopoli” alle Ferrovie della Calabria, non abbia qualcuno dei suoi pupilli inserito in questa graduatoria farlocca. I nomi sono quelli dei pedacesi Mario Papara e Nino Polillo: auguri e figli maschi!

IL TITOLARE DELLA SCUOLA GUIDA

In lista abbiamo poi Carmelo Naccarato, proprietario della scuola guida “DM” a Castrolibero. Anche lui è uno di quei 55 raccomandati. “Conosce cani e porci, proprio quelli giusti, che gli hanno dato le risposte giuste!” commentava la nostra fonte, che ci teneva anche a sottolineare che, “combinazione”, Naccarato è molto amico di Gaspare Orrico, dipendente delle Ferrovie della Calabria di un certo “peso”. Quest’ultimo lavora saltuariamente  (ovviamente in nero) anche presso la scuola guida di Carmelo Naccarato, già da un po’ di anni. Lo aiuta preparando i ragazzi che devono prendere la patente del pullman. Entrò in Ferrovie della Calabria circa 4 anni fa, tramite un bel calcio in culo. Ed oggi, come per magia, anche il suo caro amico titolare della DM, Carmelo Naccarato, ha vinto il concorso… Ma Naccarato è di Castrolibero e non sfugge a nessuno che il ridente paesino attaccato a Cosenza sia anche la patria di Orlandino Greco, famoso sodale di Palla Palla ormai da anni.

I FRATELLI TERRIBILI

I fratelli Fururi ormai sono diventati famosissimi. Consegnando le loro “fatiche” della prima prova hanno preso – incredibile ma vero! – lo stesso punteggio… Qualcuno ci ha fatto anche notare che il più piccolo dei fratelli, il buon Antonino, è nato nel 1996 e che – stando a quanto ci dicono – la patente per i pullman ovvero la D si può conseguire solo a 24 anni… In ogni caso, anche se fosse possibile prendere la patente prima dei 24 anni, fa davvero specie che due ragazzi, uno classe ’96 e l’altro classe ’93, possano aver battuto la concorrenza di autisti con i “coglioni quadrati” ma siamo in Calabria e come sapete tutto può succedere.

IL FIGLIOCCIO DI PALLA PALLA 

Ma – dulcis in fundo – il concorrente che ha scatenato la rivolta degli autisti esclusi è un tale che si chiama Salvatore Straface e viene da San Giovanni in Fiore.

Quando ha preso la patente? Che lavoro fa? Che grado culturale ha? Chi è il padre? Assessore in quale Comune? E non è che per caso il concorso è stato spostato apposta dal 2 al 25 ottobre perché ancora non aveva conseguito il Cqc, ovvero la patente che serve per la conduzione degli autobus?
Salvatore Straface è il figlio dell’assessore del Comune di San Giovanni in Fiore, Leonardo Straface e tutti sanno che è il figlioccio di Palla Palla e che ha preso da poco la patente per guidare i bus di Romano Autolinee Crotone.
Quando ha preso la patente? Che lavoro fa? Che grado culturale ha? Chi è il padre? Assessore in quale Comune? E non è che per caso il concorso è stato spostato apposta dal 2 al 25 ottobre perché ancora non aveva conseguito il Cqc, ovvero la patente che serve per la conduzione degli autobus?
Salvatore Straface è il figlio dell’assessore del Comune di San Giovanni in Fiore, Leonardo Straface e tutti sanno che è il figlioccio di Palla Palla e che ha preso da poco la patente per guidare i bus di Romano Autolinee Crotone.
Il figlio di Straface fino a poco tempo fa gestiva un autolavaggio ma evidentemente non gli bastava. La sua pratica di guida di pullman presso Romano Autolinee di Crotone ha indignato decine di persone. Alcuni dipendenti della Romano hanno avviato delle vertenze con l’azienda perché a Straface junior hanno dato – proprio per fare pratica – la linea di San Giovanni in Fiore, mentre altri, con notevole anzianità di servizio, sono per esempio dislocati a Crotone. E’ appena il caso di sottolineare, dunque, che Salvatore Straface non ha alcuna esperienza né tantomeno un curriculum vitae.
Leonardo Straface – suo padre – è uno storico tirapiedi di Palla Palla, che l’ha fatto entrare all’Anas. La moglie di Leonardo, che è un amministrativo della scuola, ha lavorato a San Giovanni in Fiore pur dovendo prestare servizio a Cosenza. Leonardo ritira la posta del beone nella casa pallapalliana di San Giovanni in Fiore e poi la consegna al capo. Oliverio si è imposto per farlo diventare assessore e ha ordinato al sindaco Belcastro, meglio conosciuto come Tuttappostu di obbedire. Vi rendete conto, cari signori di Iacchite’, perché non cambierà mai nulla in questa nostra sventurata terra? Questo qui ha preso la patente l’altro giorno, ha fatto qualche settimana di pratica e adesso lo assumono alle Ferrovie della Calabria. Ma vi pare possibile che accada tutto questo?
Per chiudere, (ri)pubblichiamo l’elenco dei 55 raccomandati. Non vi vergognate, cari ragazzi, non avete commesso nessun reato, siete solo “raccomandati”. Che male c’è? Così fan tutti.