Ferrovie della Calabria. Ferraro e la cessione del contratto Amaco decisa da… lui stesso alla “modica” cifra di 140mila euro all’anno!

Ferrovie della Calabria non finisce mai di stupire.

Le eroiche gesta dei dirigenti nominati a capo dell’azienda pubblica calabrese dal re dei parassiti Robertino Occhiuto hanno portato tra le altre cose anche all’inquietante fenomeno delle cessioni dei contratti di lavoro (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-alle-ferrovie-della-calabria-posti-di-lavoro-in-vendita-ecco-le-tariffe/).

Quello che è accaduto nell’ultimo periodo dovrebbe indurre a una riflessione a tutti coloro che hanno votato e sostengono questo signore che presiede la Giunta Regionale della Calabria e dovrebbe, inoltre, anche indurre la politica all’opposizione a chiedere chiarimenti ma, purtroppo per i calabresi, quest’ultima è desaparecidos. E chi ha votato i parassiti che stanno al potere l’ha fatto in cambio di qualcosa, altrimenti avrebbe ingrossato le file dei non votanti.

Ma stiamo ai fatti, restiamo pragmatici e voliamo bassi.

Ferrovie della Calabria è, come tutti sappiamo, una controllata della Regione Calabria per cui  dovrebbe essere gestita con criteri di massima trasparenza così come prevede l’art 15 della legge 33 del 2015 riguardo le procedure amministrative delle Società pubbliche.

Invece succede che chi si è ritrovato al vertice delle Ferrovie della Calabria per grazia ricevuta (e anche perché è parente diretto dei boss Di Puppo, particolare non certo secondario) dopo i danni procurati in Amaco, ha trovato, addirittura, il modo di farsi assumere a Direttore generale con un contratto a tempo indeterminato alla modica cifra di oltre 140.000 € annui. Un compenso certamente meritato visto il grande successo del recente passato…

Parliamo del nuovo incarico che è stato conferito al già Amministratore unico ingegnere Ernesto Ferraro, come accennavamo famoso a Cosenza soprattutto per la sua parentela diretta con i Di Puppo.

Dicevamo che, per obblighi di legge e precisamente in ragione di quanto stabilito all’Art.35 del Dlgs 165 del 2001 le aziende pubbliche ovvero partecipate da un Ente pubblico, in caso di reclutamento di personale, compreso i  dirigenti, hanno l’obbligo di indire selezioni pubbliche a prescindere dalla natura fiduciaria dell’incarico.

Questo però non accade in Ferrovie della Calabria, che di recente è diventata uno strumento politico per dare risposte lavorative a personaggi a lei contigui come nel caso dell’Amministratore unico Ferraro e del sodale Paolo Posteraro.

Quella famigerata “pratica” di fare diventare le aziende pubbliche sbocco lavorativo degli amici del politico di turno tanto in voga in Italia ma soprattutto in Calabria,  ha colpito ancora.

Una “pratica” a cui, purtroppo, non è sfuggita la Società Ferrovie della Calabria nel suo “nuovo corso” – si fa per dire, per carità – gestionale aziendale e politico e vi spieghiamo il perché.

È bastata una semplice istruttoria interna in Ferrovie della Calabria, la richiesta ad Amaco, e così, come d’incanto, il Direttore generale di AMACO, oggi ex, nominato dal Governatore Occhiuto Amministratore unico di Ferrovie della Calabria in ragione dell’ottimo lavoro svolto in quell’azienda (ovviamente ironizziamo, dal momento che tutti sanno che è stato addirittura dichiarato il suo fallimento), viene assunto tramite… la cessione di contratto nell’azienda che lo vedeva già Amministratore unico. Cose da pazzi.

È pacifico che in un’azienda di capitale pubblica o privata che sia, chi determina le scelte e gli indirizzi gestionali è l’Amministratore unico e la proprietà e cioè la Regione Calabria e cioè lo “sgovernatore” Roberto Occhiuto.

Ciò posto, cosa succede in Ferrove della Calabria?

Succede che l’Amministratore unico, Ferraro, dà mandato a un dirigente a lui quindi subalterno, di istruire la pratica per la cessione del contratto del Direttore generale di Amaco in favore della Ferrovie della Calabria.

Cioè Ferrovie della Calabria su indicazione dell’Amministratore unico chiede ad Amaco di cedergli il contratto di Direttore generale di se stesso. Avete capito bene?

Questo succedeva a novembre 2022 quando ancora al vertice di AMACO c’era il sodale Paolo Posteraro che nel frattempo aveva avuto l’incarico di consulente da parte del Ferraro – sempre lui ovvero il numero uno di Ferrovie della Calabria (sic!) per la modica somma di oltre 125.000 €. Da buoni amici ci si può scambiare qualche favore.

Ci chiediamo: che cosa aspetta il responsabile anticorruzione di Ferrovie della Calabria a segnalare all’ANAC queste schifezze!!!

Che cosa aspetta l’Organismo di vigilanza a segnalare  all’ANAC questa doppia schifezza?

Noi, comuni cittadini onesti aspettiamo non solo l’ANAC ma anche che la magistratura metta mano in questa azienda che, lo ricordiamo, è un patrimonio pubblico da tutelare dall’assalto della massopolitica’ndranghetista.