Fuscaldo: chi è il sindaco Ramundo, l’uomo di Palla Palla&Orlandino sul Tirreno

Che Gianfranco Ramundo, sindaco di Fuscaldo da due mandati (7 anni e mezzo in tutto, esattamente come Occhiuto) e consigliere provinciale in carica, sia un uomo di Mario Oliverio, alias Palla Palla, lo sanno anche le pietre. Nell’ormai lontano 2011, quando Ramundo vinse le elezioni a Fuscaldo superando per una manciata di voti (1977 contro 1928) il sindaco uscente Davide Gravina, Oliverio non aveva certo fatto mistero di appoggiare proprio Ramundo.

All’epoca Palla Palla era presidente della Provincia ed era stato presente alla convention di Ramundo per dare il suo imprimatur a questa scelta. “Ho da subito espresso la mia condivisione – diceva all’epoca Oliverio – sulla candidatura a sindaco di Gianfranco Ramundo, che ha sempre dimostrato di essere persona leale, affidabile, competente ed attaccato al suo territorio, basti pensare che in Provincia non ha mai avanzato richieste per occupare spazi ma solo sollecitazioni affinché l’amministrazione provinciale si occupasse di interventi a favore di Fuscaldo, interventi che abbiamo in alcuni casi già cantierizzato…  Gianfranco Ramundo è la persona giusta per il rilancio di Fuscaldo“.

Ma chi è Gianfranco Ramundo? Fuscaldese doc (è nato nella frazione di Cariglio), 62 anni da compiere lunedì prossimo, di professione fa l’architetto ma ormai è diventata una moda che gli architetti diventino anche “politici”. Prima di diventare consigliere provinciale e di legarsi al carro di Palla Palla, Ramundo aveva fatto incetta di incarichi in molti Comuni ed enti pubblici, barcamenandosi alla grande tra centrosinistra e centrodestra.

Con il passare degli anni, dopo aver vinto la prima volta le elezioni a Fuscaldo, Ramundo ha seguito il percorso di un altro grande “campione” del trasformismo come Orlandino Greco, consigliere regionale in carica, scampato per miracolo all’arresto per corruzione e voto di scambio (Dio li fa e poi li accoppia, c’è poco da fare…), che ha cominciato col Fronte della Gioventù e Alleanza Nazionale prima di finire anche lui nella squadra di Palla Palla. E così, per il suo secondo mandato di sindaco, Ramundo ha vestito i panni di rappresentante del movimento di Orlandino, “Italia del Meridione”. E la vittoria della primavera del 2016 contro un tale che si chiama Filella è stata decisamente più netta rispetto al 2011.

La cittadina di Fuscaldo, dopo i fasti degli anni ’60, ’70 e ’80, quando era ancora un grande richiamo per i turisti, vive un inesorabile declino e degrado ormai da anni e Ramundo avrà pensato bene di lucrarci sopra, come appare evidente dall’inchiesta di Pierpaolo Bruni. “Alici in Festival” è la manifestazione-vetrina del territorio, giunta ormai all’ottava edizione, ma dietro l’apparenza si nascondono gli affari sporchi e Ramundo non è certo immacolato, visto e considerato che ha già subito un processo per abuso d’ufficio e anche una intimidazione un paio di anni fa. Qualcuno, infatti, gli aveva incendiato una casetta in montagna forse perché non aveva “mantenuto” qualcuna delle sue tante promesse elettorali.

La mazzata finale per il sindaco fuscaldese è arrivata dal connubio con questo dirigente cosentino, amico di Occhiuto, Michele Fernandez, che l’ha inguaiato definitivamente con gli affidamenti diretti (in perfetto stile cazzaro, naturalmente) dei lavori del lungomare ormai ridotto ai minimi termini dall’erosione costiera (tra l’altro clamorosamente sballati!!!), del depuratore e del manto stradale ma anche con l’appalto per la gestione dei rifiuti (un altro classico della corruzione occhiutiana trasferito anche a Fuscaldo). Il resto l’ha fatto il suo vicesindaco, Paolo Cavaliere, grande esperto di ristorazione e Mc Donald’s, anche lui in affari con Occhiuto a Cosenza, che l’ha accompagnato in questa squallida vicenda di corruzione e truffa. E meno male che Iacchite’ ha scongiurato proprio in extremis un’altra grandissima truffa – in questo caso legata ai migranti – che avrebbe dovuto coinvolgere il vecchio Sangrilà.

In tutto questo, sempre con riferimento a Fuscaldo, incombe anche l’inquietante vicenda dei “pennelli di pietra” che qualche ditta malaccorta ha piazzato nella cittadina tirrenica con il grave rischio di compromettere ancora di più l’ambiente. Ma siamo certi che il sindaco Ramundo sarà in grado di dare preziose informazioni ai magistrati che seguono il caso.