Gattuso: “Io razzista? No, terrone”

ROMA – Gennaro Gattuso cerca di far chiarezza sul suo repentino addio alla panchina della Fiorentina. L’ex centrocampista del Milan e della Nazionale ha rilasciato un’intervista a Repubblica: “Supercommissioni per portare a Firenze giocatori del suo procuratore Mendes? Sul tema non posso parlare, ma posso ricordare la mia storia: alleno da 8 anni e non ho mai fatto acquistare un assistito di Mendes, né lui me lo ha mai imposto. Neanche una volta. André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli c’erano già. Mendes è un amico – aggiunge Ringhio – ha grandissima esperienza e mi dà consigli per la mia carriera. Io rispetto sempre i ruoli: il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti”. Su De Laurentiis e sul mancato accordo di rinnovo col Napoli: “Non so perchè non ho rinnovato, io sono orgoglioso di avere allenato una grande squadra in una grande città. In una stagione con problemi e infortuni mai visti, abbiamo perso la qualificazione Champions per un solo punto, con spesso partite spettacolari”. Sulla rinuncia a tante offerte per riprendere ad allenare, ha chiarito: “Perché non ho la smania di una panchina a tutti i costiNe devo essere convinto. Per ora guardo partite, studio e aspetto. Non mi pento assolutamente di niente: posso permettermi il lusso della verità”.

Gattuso: “Non sono razzista. Sono anche terrone, non sarei credibile”

Gattuso è stato accostato con insistenza alla panchina del Tottenham, ma l’ambiente del tifo londinese l’ha subito etichettato come “non gradito” in quanto, secondo loro, razzista. Ringhio in questo è molto chiaro: “Faccio fatica a credere che sia stato questo motivo, al limite può essere rimasta nella loro mente l’immagine della mia lite del 2011 con Jordan, allora viceallenatore del Tottenham. Di sicuro io non sono né razzista, né sessista, né omofobo: sono state travisate vecchie dichiarazioni mie. Mi sono preso del terrone in tutti gli stadi – aggiunge – come razzista non sarei molto credibile. La mia vicenda insegna che l’odio da tastiera è pericolosissimo e molto sottovalutato. Io sono un personaggio pubblico e ho la forza per combattere alle calunnie, ma non tutti riescono a sopportarle. È un problema serissimo: che cosa si aspetta a intervenire?”. Non è un monito anti-social, ma una semplice “lotta” contro l’esibizionismo: “Non ho preclusioni in assoluto verso i social: ho due figli e non vivo nel medioevo. Ma non concepisco l’esibizionismo. Se sto in vacanza in barca con la mia famiglia o al ristorante, perché guardare la foto? Soprattutto ai più giovani dico: usate meno la tastiera. Vivete la vostra vita, non quella degli altri”, ha concluso sull’argomento.

Gattuso sull’Italia: “Grandi scelte di Mancini, tanti giocatori intelligenti”

Un pensiero non può che andare alla Nazionale, con cui Gattuso si laureò Campione del Mondo nel 2006: “L’Italia è  la squadra che gioca meglio, divertente e moderna. Mancini ha il grande merito di avere scelto giocatori tecnici. Idee come le sue, in Nazionale, non si erano mai viste: si faceva un altro tipo di calcio, che ha portato anche a grandi vittorie, ma in cui era impensabile far giocare Jorginho insieme a Verratti e LocatelliJorginho è un professore in campo, un vigile con la paletta – sottolinea il tecnico calabrese– Verratti non ha 20 anni, sapeva giocare cosi’ anche prima. Sono giocatori pensanti: sanno fare tutto, palleggiare, contare tempo e avversari, andare a occupare gli spazi”.