Giacomo Mancini, cent’anni avanti. Il programma e il messaggio di Napolitano

Domani, 21 aprile 2016, ricorre il centenario della nascita di Giacomo Mancini (1916-2002), già segretario nazionale del Psi, deputato dal 1948 al 1992, più volte Ministro, amato, e rimpianto, sindaco di Cosenza.

A Palazzo Arnone (ex tribunale, centro storico), alle ore 10, si svolgeranno le celebrazioni per l’evento con un qualificato e atteso convegno, organizzato dalla Fondazione, intitolata all’onorevole Giacomo Mancini, con relazione centrale del professore Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio dei ministri, oggi autorevole giudice della Corte Costituzionale

Prevista una relazione dell’ex Ministro dei Trasporti, Claudio Signorile : “Il Sud con Mancini e senza Giacomo…”.
Parlerà anche l’avvocato Gianvito Mastroleo, già dirigente del PSI, fraterno compagno dell’ex segretario socialista e di Peppino Di Vagno, oggi Presidente della Fondazione, intitolata al deputato pugliese, Di Vagno, che fu un caro amico di Mancini.

Interverrà il viceministro, avv. Umberto del Basso de Caro (PD).
Coordinerà i lavori il giornalista Sergio Dragone che, con il compianto, bravo regista, Giuseppe Petitto, ha realizzato il docu-film sullo storico, e ancora molto amato, e rimpianto, sindaco di Cosenza.

La Fondazione Giacomo Mancini ha reso noto il testo di un messaggio dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Caro Presidente,
mi complimento, vivamente, per l’iniziativa, promossa dalla “Fondazione Giacomo Mancini”, pregandola di volermi considerare pienamente partecipe a un omaggio, che sento profondamente, da compagno e da amico.
Giacomo Mancini è stato una personalità di spicco della politica e della vita pubblica italiana, nei suoi ruoli di dirigente del PSI, di uomo di governo e di meridionalista.
L’inizio della mia collaborazione con lui risale alla metà degli anni 50, quando rappresentavamo i nostri due partiti nel Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno, in cui Mancini diede un contributo anche critico e, certamente, innovativo, nel solco dell’ispirazione autonomistica, che coltivava, nel gruppo dirigente nazionale del PSI.
Ci confrontammo poi, sempre con reciproco rispetto e simpatia, negli anni della sua importante azione di governo, pur ricoprendo io un ruolo di opposizione, peraltro con spirito unitario.
I suoi apporti alla battaglia meridionalistica sono stati, costantemente, significativi e appassionati, al di là delle diverse funzioni, da lui svolte nella vita pubblica nazionale.
Mi è, in particolare, gradito ricordare come ci ritrovammo vicini, nella campagna per le elezioni europee del 1999, che mi videro candidato, e quale caloroso sostegno io ebbi da lui, anche in una da me non dimenticata manifestazione a Cosenza.
Giacomo Mancini è stato anche oggetto di pesanti campagne polemiche da parte di molteplici detrattori.
Ma la sua figura rimane nella memoria storica collettiva del tempo, da lui, intensamente, vissuto tra le più incisive e combattive della sinistra e della democrazia italiana.
Con viva cordialità.
Giorgio Napolitano