Giustizia in Italia. Se manifesti per i tuoi diritti finisci in galera, se corrompi un giudice fai il sindaco

Era l’alba del 17 settembre 2020 quando alcuni agenti della Digos si presentarono a casa dell’attivista e portavoce del movimento No Tav Dana Lauriola, a Bussoleno, in Val di Susa per eseguire un’ordinanza di custodia cautelare. Dana viene arrestata e portata nel carcere Le Vallette di Torino: deve scontare una pena di due anni di detenzione dopo una sentenza definitiva per un episodio avvenuto nel 2012 durante un’azione dimostrativa pacifica sull’autostrada Torino-Bardonecchia. Gli attivisti avevano bloccato con il nastro adesivo l’accesso ad alcuni tornelli del casello, facendo passare le auto senza pagare. Lauriola spiegava al megafono le ragioni della manifestazione, e indirizzava le macchine. Questo il suo reato.

Dopo sette mesi di cella ieri, a Dana, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Sempre di reclusione si tratta. Per lei nessuno sconto, nessuna sospensione della pena, niente attenuanti, dritta in galera, senza se e senza ma. Nonostante il palese abuso subito da Dana che ha solo detto come la pensa senza procurare danni a persone o cose, non c’è stata, come avviene per altri, nessuna levata di scudi dei “garantisti a convenienza” in suo favore. Dana si è macchiata del grave “reato di opinione”, e per questo andava arrestata. Se difendi il tuo territorio e lotti pacificamente, per la giustizia italiana sei pericoloso più di un mafioso. Toccare gli interessi degli amici degli amici è considerato da certi giudici italiani un grave reato che merita un’esemplare punizione. Questa la “colpa” di Dana.

Se invece corrompi un giudice per taroccare una sentenza di un mafioso condannato all’ergastolo, con tanto di prove fotografiche, non solo non finisci in galera, ma puoi addirittura fare il sindaco tra gli applausi e la solidarietà delle camere penali e dei “compagni a nonna” (per chi non è di Cosenza: “finti compagni”).

È questa la triste realtà della (in)Giustizia in Italia che come tutti oramai sanno si vende tanto al chilo… ma solo per chi se la può permettere.

P.S. ai compagni che lottano contro la TAV: invece di manifestare, corrompete i giudici della zona e fategli bloccare il cantiere con qualche ordinanza farlocca, così non rischiate niente e il risultato è garantito.