Guerra in Ucraina. Letta “posseduto” da Ignazio La Russa

(Andrea Scanzi – Il Fatto Quotidiano) – Gentilissimo Onorevole Letta, di lei si è sempre detto: “Brava persona, colta e preparata, ma poco coraggiosa e ancor meno carismatica”. Quando era presidente del Consiglio, fu politicamente pugnalato senza pietà né decoro dal renzismo arrembante. Una volta divenuto segretario del Pd, mi aspettavo da lei se non altro una nettezza anti-renziana. Macché: i Marcucci e derivati continuano a fanno fare il cattivo e il cattivo tempo (non è un refuso). “Vogliamo una realtà politica con dentro Pd, 5 Stelle, Bersani, Calenda e Renzi”. Ma certo! E magari, dentro, mettiamoci anche Tabacci, Bonino, un dattero e la donna barbuta.

Poi, di colpo, lei è parso risoluto, diretto e carismatico. Bello! Finalmente! Solo che, ahilei ma più che altro ahinoi, lei ha trovato quel carisma così lungamente agognato nel momento (e nelle modalità) peggiori. A sentirla adesso, sembra quasi che il suo corpo sia posseduto da Ignazio La Russa. Non mi è certo ignoto che lei sia mosso dai più nobili sentimenti, ovvero il desiderio umanissimo di stare vicini al popolo ucraino. Sono con lei, per quel che vale, e la capisco. Le confesso pure che vorrei essere d’accordo con lei. Mi piacerebbe davvero che, per fermare la guerra, potessero bastare le sanzioni e l’invio di armi alla resistenza ucraina. Io stesso, se fossi quel che per fortuna mai sarò ovvero un parlamentare, avrei probabilmente votato sì all’invio di armi al popolo ucraino, sebbene tale scelta sia oggettivamente incoerente (perché l’Ucraina sì e lo Yemen no?), pericolosa (davvero quelle armi sono andate ai civili e non a contractor e nazisti?) e forse pure incostituzionale (come ha ricordato Ainis). In questa guerra non c’è certezza e provo un’allergia profonda per chi va in tivù senza dubbi, ma solo verità assolute (ancor più se, fino al giorno prima, non aveva mai parlato di guerra e geopolitica).

Lei però, caro onorevole Letta, dentro questa guerra sembra quello che ne sa più di tutte. E la sua linea improvvisamente decisionista, puntualmente massacrata da Cacciari, pare la più atlantista di tutte. Ciò non è solo bizzarro (diciamo così) pensando al passato non suo ma del Pd, ovvero la radice ormai rachitica del Pci, ma è pure masochistico. Davvero non le è chiaro che gli interessi dell’Europa non possono coincidere, men che meno adesso, con quelli degli Stati Uniti di Biden? E perché, quando vi è tornata la fregola di aumentare la corsa agli armamenti, lei è stato con Draghi (e La Russa) il più convinto su questa strada scellerata? E ancora: perché ha ripetuto che smettere di prendere il gas dalla Russia porterebbe alla fine della guerra, quando l’Italia non può rinunciare a quel gas e non c’è alcuna correlazione certa tra sanzioni rafforzate e fine della guerra?

Ci sarebbe poi da intendersi sulle possibilità effettive che ha l’Ucraina di resistere. Davvero pensa, come la Von der Leyen, che l’Ucraina possa “vincere”? Riesce a confutare – nel merito e senza dare di matto come troppi suoi colleghi di partito – chi come Orsini rivela che purtroppo la Russia vincerà la guerra, e che per questo si deve lavorare per la pace e far ragionare Zelensky, che certo non è un incompetente ma che altrettanto certamente non è Churchill, essendo stato fino a ieri la versione ucraina del mix artistico tra Beppe Grillo e Beppe Fiorello?

Lei, onorevole Letta, mi sembra una persona seria, onesta e dai nobili sentimenti. Epperò, guardandola in questa sua versione “larussiana”, quasi quasi rimpiango il Letta timido che fu. Sperando di avere risposta, la saluto caramente.