Il Tribunale del Malato presenta una denuncia per negligenze contro il 118 di Cosenza

Il Tribunale del Malato denuncia la centrale operativa del 118 di Cosenza, segnalando alle autorità competenti un lungo elenco di negligenze e gravi episodi, cui si ritiene sia responsabile.

“Sembra che – scrive in una nota il Tribunale del Malato – ancora una volta la centrale operativa 118 di Cosenza assurga agli onori delle cronache per l’ambiguo e apparentemente anomalo utilizzo delle risorse presenti sul territorio dell’alto Tirreno cosentino. Le ultime 12 ore, infatti, sono state costellate dalle attivazioni di alcune ambulanze le cui modalità lasciano interdetti e costringono a porsi seri ed approfonditi interrogativi sulle motivazioni di tali protocolli di attivazioni diversi per casi analoghi.

Ancora una volta al centro di tale vicenda la postazione 118 di Diamante gestita dal Corpo di Soccorso dell’Ordine di Malta che, da diverso tempo e da quanto appare, sembra essere interessata negativamente dalla centrale operativa 118 di Cosenza e dal personale della stessa ancora una volta. Due ultimi episodi delineano tali circostanze; il primo l’attivazione, nella notte di mercoledì, nel territorio di Acquappesa (quindi in territorio escluso dalla convenzione) per la sostituzione di un catetere vescicale; il secondo episodio, ben più grave, ha visto ignorare da parte della centrale 118 la presenza della postazione di Diamante, attivando quella di Cetraro per il malore di un cittadino che ha perso conoscenza a 150 metri dalla postazione di Diamante. Gravissimo episodio, pertanto, che ha visto intervenire sulla vicenda il Tribunale del Malato“.

Riccardo Borselli
Riccardo Borselli

“E’ da molto tempo – sono le parole di Domenico Oliva referente del Tdm per l’alto Tirreno Cosentino – che stiamo evidenziando con ogni mezzo tale comportamento da parte della centrale operativa 118 di Cosenza, da parte del direttore dott. Borselli e da parte degli stessi operatori della stessa centrale; questa situazione che pregiudica un ottimale utilizzo delle risorse presenti sul territorio mette a repentaglio, logicamente, la salute e l’incolumità dei cittadini e ne è la prova la mancata attivazione di una ambulanza che dista solo 150 metri dal paziente e dal luogo dell’intervento. La postazione di Diamante istituita per colmare la carenza dei tempi di arrivo delle ambulanze su tutto l’hinterland (che racchiude circa dieci comuni) non viene attivata per un malore (potenzialmente grave) che colpisce un cittadino a qualche metro di distanza ma viene poi attivata, per un intervento non grave, al di fuori del territorio di competenza contrattualmente definito; in tutto ciò c’è qualcosa che non va.

Tali episodi non sono rari e nonostante i reclami ufficiali, rivolti alla direzione generale dell’Asp e alla direzione della stessa centrale operativa 118, la situazione resta immutata. Al di là delle conseguenze che simili comportamenti possono avere sulla salute pubblica, sulla incolumità dei cittadini e anche sull’ordine pubblico visto che la popolazione si esaspera vedendo che non viene attivata dalla 118 un’ambulanza vicino al luogo dell’evento, resta l’interrogativo se tali atteggiamenti possano essere deliberati e nascondendo motivi che sfuggono ad un normale cittadino oppure siano causati in modo colposo (cioè da negligenza, imperizia o imprudenza); le ipotesi sono molteplici ma nel primo così come nel secondo caso si auspicano dei provvedimenti che garantiscano un ottimale funzionamento del servizio ed è per tale motivo che provvederemo a segnalare alle competenti autorità un dettagliato elenco di episodi che rendano il più chiaro possibile il contesto generale in cui avvengono”.